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Come ci muoveremo tra 10 anni?

Il sociologo americano Rifkin spiega come la connessione digitale, che oggi ci tiene incollati ai telefonini, domani farà girare le nostre macchine.

15 Nov 2019 - 08:16

Come ci muoveremo tra 10/20 anni? Quante volte ormai sentiamo questa domanda in coda al supermercato o al bar? A me capita spesso: sia di chiedermelo, sia di sentirlo in giro. Ed è divertente provare a fare delle ipotesi o immaginarci nel 2030.

La realtà è che stiamo vivendo un momento storico fondamentale, una vera rivoluzione, paragonabile al passaggio dall’età agricola a quella industriale. Mi è capitato di leggere degli articoli di Jeremy Rifkin - che è un economista, sociologo e attivista statunitense - molto interessanti sull’argomento e vi consiglio di dare un occhio a questa intervista su MODO, il sito di Volkswagen dedicato alla mobilità del futuro.

(https://modo.volkswagengroup.it/it/q-life/la-rivoluzione-industriale-smart-intervista-a-jeremy-rifkin-2)

Si parte dal rapporto tra la connessione digitale – siamo tutti perennemente connessi – e le energie rinnovabili (eolico e solare). Nel senso che si sta già condividendo energia tra i continenti in modo digitale, una specie di “internet dell’energia”, che si unisce a quello delle comunicazioni. A questi “due internet” si unisce l’internet della mobilità.

Ci siete? Internet della mobilità che è poi come ci muoveremo nel futuro. Rifkin spazia dicendo che le nostre case diventeranno dei veri e propri data centre, con colonnine di ricarica per un passaggio di energia, a doppia direzione, con le auto elettriche. E ovviamente il car sharing.

Con Volkswagen che entro il 2028 prevede di immettere sul mercato 22 milioni di veicoli elettrici. E la conclusione di Rifkin fa riflettere: oggi si utilizzano 90 milioni di barili di petrolio al giorno, due terzi dei quali sono destinati al trasporto. Non sarà più così, con il benestare del mercato.

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