D'ora in poi l’ambito riconoscimento premierà anche le cucine più sostenibili
Scegliere il piatto in base all’impatto. Nell’era dei social è previlegiato quello visivo, ma oggi forse qualcosa potrebbe cambiare. Portate “green”. Nessuna proposta bizzarra, né il sogno di uno chef avanguardista: è il progetto della guida gastronomica per eccellenza, la Michelin. Prima il dovere e poi il piacere: e se invece le due cose andassero di pari passo? È quello che devono aver pensato nell’azienda francese, che ha deciso di tingere di verde la sua celebre Stella per premiare il gusto e l’impegno a favore dell’ambiente.
La Stella Verde - questo il nome del nuovo premio – assomiglia a un trifoglio a cinque petali e vuole sottolineare l’importanza della sostenibilità, argomento ormai centrale anche a tavola. Il riconoscimento è assegnato a tutti gli indirizzi che si impegnano a unire creatività, gusto e cura verso il Pianeta. Non solo menù: la Green Star vuole dare visibilità a diversi aspetti. Per decidere a chi assegnarla i giudici hanno infatti ampliato i criteri di valutazione. Sotto l’occhio esperto sono finiti fattori come il rispetto dell’ambiente, i corretti rapporti lavorativi, la gestione dei rifiuti, l’impatto energetico e la lotta allo spreco alimentare.
In Italia la stella simbolo della sostenibilità è stata assegnata a ben 13 ristoranti. Filosofia zero waste, valorizzazione del territorio, attenzione alla natura: queste sono solo alcune delle caratteristiche che li accomunano e che testimoniano l’attenzione dei loro Chef nei confronti dell’ambiente. Un riconoscimento che può fare da cassa di risonanza per altri locali stellati e non, oltre a far crescere la consapevolezza green nel pubblico. Un’altra ottima idea per accelerare il cambiamento, dentro e fuori dal piatto.