Il 2 giugno 1996 il Kaiser si impone nel Gran Premio di Spagna sotto il diluvio, nonostante una bruttissima partenza
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Nella prima metà degli anni Novanta le campane a festa a Maranello erano un evento rarissimo. La Ferrari, infatti, dal 1991 al 1995 visse uno dei periodi più bui della sua storia, quasi inerme di fronte al dominio di Williams, McLaren e Benetton. Con l'arrivo di Michael Schumacher, però, la musica cambia: il Kaiser conquista subito i cuori dei tifosi e il 2 giugno 1996, esattamente 24 anni fa, centra il primo dei suoi 72 successi con la Rossa in occasione del Gran Premio di Spagna, sul circuito del Montmeló.
La stagione 1996 è segnata da un gap tecnico ancora importante in favore della Williams, che si prende i primi cinque Gran Premi. Schumi, però, lotta sempre e conquista tre podi e due pole position, prima di fare un errore non da lui al Mirabeau di Monte Carlo, in una delle corse più pazze della storia. La Ferrari è in crescita ma manca ancora l'acuto che permette di sognare: arriva anche questo, proprio quando si profila all'orizzonte l'ennesima domenica a bocca asciutta.
Non è asciutta, per niente, la pista catalana. Si corre sotto il diluvio e Schumacher in partenza pattina sull'acqua. Dopo un giro scivola al sesto posto, dietro anche al compagno di squadra Eddie Irvine. Sotto gli occhi di re Juan Carlos, il Kaiser però offre una prestazione da re del volante nel 50esimo anniversario della Repubblica italiana.
Sarà l'assetto indovinato alla perfezione, sarà (sicuramente) il talento, ma comincia una rimonta inesorabile. Rivedendo le immagini della gara, la Ferrari del tedesco sembra una moto in mezzo alle biciclette. Anzi, un motoscafo in mezzo alle barche a vela, viste le condizioni meteo. Una differenza di velocità che a Maranello avevano visto, ma passivamente, soprattutto negli ultimi anni. Prima un secondo, poi due, tre, anche quattro secondi guadagnati a tornata. Schumacher si scatena: al quarto giro approfitta di un'uscita di pista di Damon Hill, al quinto supera la Benetton di Gerhard Berger, al nono infila Jean Alesi alla curva 5 e poi al 12esimo diventa il padrone della corsa, sorpassando Jacques Villeneuve con la stessa manovra.
La gara, in pratica, finisce qui e diventa un conto alla rovescia per il ritorno al successo della Ferrari, il 106esimo nella storia della Formula 1. Schumi gira regolarmente tre secondi a giro meglio di chi lo segue e alla prima sosta ha già 37” di vantaggio sul secondo. Il resto è una crociera bagnata, chiusa con 45” su Alesi e 48” su Villeneuve, mentre al traguardo arrivano solo i sei che vanno a punti. Schumi sconterà poi la minore competitività della macchina in altre piste, ma nel finale di stagione si ripeterà a Spa e a Monza, lasciando presagire un 1997 infuocato contro la Williams. E lo sarà eccome, fino all'ultima gara.