Risse tra i tifosi sulle tribune di un Gran Premio di Formula 1. La violenza dilaga ovunque e rischia di contaminare anche gli sport individuali. Cose mai viste a questi livelli
di Gianluca MazziniL’aggressione subita a Marsiglia dal Lione e la maschera di sangue di mister Grosso colpito da una pietra scagliata dai tifosi di casa contro il bus ospite hanno fatto il giro del mondo. Un fatto sconvolgente ma non nuovo. Anzi. Una copia in miniatura si è avuta, per esempio, a Vicenza dove è stato preso a sassate il pullman del Padova. Dalla Ligue 1 alla Serie C italiana poco cambia. E' un bollettino di guerra ogni fine settimana. A questo proposito ha fatto quasi scalpore la civile contestazione dei tifosi interisti a San Siro contro Lukaku. Hanno stupito tutti invece le immagini arrivate da Città del Messico in occasione del GP di Formula 1 che riprendevano una rissa da saloon tra tifosi di Perez e Leclerc.
I fatti sono noti. Sulle tribune dell'autodromo Hermanos Rodrìguez è finita a botte per il ritiro del pilota messicano urtato alla prima curva dopo il via dal collega monegasco. Da quello che si capisce dai video diffusi sui social un tifoso di Perez ha aggredito a pugni uno spettatore con la casacca rossa della Ferrari. Diverse persone hanno cercato di intervenire per placare la zuffa. Il risultato è stato una scena vergognosa e ingiustificabile per uno sport che si batte per il rispetto in pista e fuori, sia verso i tifosi che nei confronti dei piloti.
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Ma che non si sia trattato di un singolo episodio lo dimostra l’appello dello stesso Perez ai suoi tifosi alla vigilia del Gran Premio. Il pilota messicano ha chiesto ai suoi fans di comportarsi correttamente soprattutto nei confronti del compagno di squadra Max Verstappen. L'olandese è stato addirittura costretto a girare con le guardie del corpo per tutto il fine settimana, talmente alta era la tensione alla vigilia. Nonostante questo nessuno aveva messo in conto quello che è successo alla prima curva con i tifosi del Checo che pregustavano già il podio per il proprio idolo. A poco sono servite a fine gare le spiegazioni di Leclerc che si è scusato con il rivale e con i suoi tifosi dicendosi innocente per il contatto "perché stretto in curva dalle due Red Bull".
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Per ora la Formula 1 non ha emesso con provvedimenti mirati sulla vicenda: anche gli autodromi, sul modello calcistico, sono sempre più divisi in fazioni. Resta il segnale di allarme. Se anche gli sport individuali vengono contagiati dal tifo violento non c'è più rimedio. A questo punto ci manca solo di vedere una rissa a Wimbledon per poi arrendersi definitivamente.
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