Entrambi due volte iridati, lo spagnolo e il brasiliano confrontano a modo loro lo "score" iridato di Max e Lewis
di Stefano Gatti© Getty Images
La questione viene da lontano ed a ben vedere altro è poco più di una questione... di lana caprina ma - in avvicinamento al GP di casa sua - Emerson Fittipaldi soffia sul fuoco della polemica innescata da Fernando Alonso appunto qualche settimana fa a proposito della sostanziale equivalenza tra i (primi?) due titoli iridati di Max Verstappen e il settebello messo a segno da Lewis Hamilton tra il 2008 ed il 2020 ed in particolare i due titoli "diversamente" consecutivi (Nico Rosberg ha spezzato nel 2016 l'egemonia) infilati dal campione di Stevenage dal 2014 a due anni fa, in piena pandemia.
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“Credo che sette titoli vinti battendo solo il tuo compagno di squadra abbiano complessivamente meno valore di un paio conquistati battendo più avversari che hanno a disposizione un potenziale tecnico al livello del tuo o addirittura superiore. Quando io ho vinto il Mondiale nel 2005 e nel 2006 sono partito forte ad inizio stagione, assicurandomi un vantaggio in classifica che poi sono riuscito a difendere su avversari che probabilmente a quel punto avevano una macchina migliore della mia. Quando ho vinto il Mondiale non ho mai dovuto combattere con il mio compagno di squadra. Tantomeno ho mai visto Perez o Albon battere regolarmente Verstappen. Per vincere i suoi cinque titoli consecutivi con la Ferrari, Michael Schumacher invece ha dovuto combatture (si fa per dire, ndr) solo contro il suo compagno di squadra e lo stesso Hamilton ha avuto come unici avversari Rosberg e Bottas con l'altra Mercedes. È un po' diverso, direi..."
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Fernando Alonso è sempre parecchio... motivato quando nel mirino c'è Lewis. Il pilota Alpine, in procinto di sposare la causa Aston Martin, è addirittura "piccante e ficcante" se l'argomento è quello dei rapporti (di forza ma non solo) tra compagni di squadra. Come nel caso suo e di Lewis, protagonisti nel lontano 2007 di una partnership arrivata molto presto ai ferri corti e poi di totale rottura in casa McLaren, quando Fernando veniva da due titoli consecutivi ed Hamilton proveniva.... dalla GP2 era alla sua "dirompente" stagione d'esordio nel Mondiale.
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La questione riguarda in realtà - come anticipato in apertura - il peso specifico di ogni campagna iridata nella storia della Formula Uno. Piloti di livello assoluto e top team si sono sempre spasmodicamente cercati e trovati. Questione - da parte dei piloti - di aumentare reciprocamente il proprio valore sul mercato mentre - sul fronte squadre - la presenza di due campioni sotto le proprie insegne è sempre stata garanzia di superiorità nel tempo, ai limiti dell'imbattibilità. A patto di saperla gestire. Per i top drivers, mettere le mani sul volante della monoposto più competitiva del lotto (e poi... tutto il resto ben stretto dalle cinture dentro il cockpit), di fatto togliendola... da sotto il sedere ai diretti avversari, ha molto spesso rappresentato metà dell'opera! A fare da contraltare a questa filosofia, un approccio diametralmente opposto (quello scelto da Red Bull) e - in termini storici - spesso coronato dal successo, ma in un numero inferiore di occasioni. Ed a lungo termine sicuramente più rischioso.
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Complicato e poco sensato azzardare raffronti credibili. Solo che capita e ricapita puntualmente. È la Formula Uno, bellezza! Un esercizio di stile e di vis polemica, al quale ha aderito - dall'alto della sua esperienza - anche Emerson Fittipaldi, settantasei anni il prossimo 12 dicembre, due volte campione del mondo come Alonso ed in buona sostanza... alla moda di Alonso (in realtà le parti sono invertite). Vale a dire senza doversi confrontare direttamente con un compagno di squadra che fosse in quelle specifiche stagioni al suo livello. Ecco come si è espresso in proposito il brasiliano:
"È difficile fare una comparazione ma l'aspetto evidenziato da Alonso ha un fondamento, perché il Mondiale ora è estremamente competitivo. Molto più di quando Hamilton ha vinto i suoi titoli, lottando solo contro il suo compagno di scuderia. Verstappen deve vedersela con un maggior numero di avversari. Quindi sì, Fernando ha ragione. Il confronto in qualifica ad esempio è molto ravvicinato tra le prime cinque macchine. Molto più di quanto non fosse 'ai tempi' di Hamilton e Rosberg o di Hamilton e Bottas: la Mercedes era nettamente superiore rispetto alla concorrenza. Ora la sfida è molto aperta ed a me questo piace molto!"
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