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FORMULA 1

Antonelli punta già Shanghai: una Freccia al cuore... del Cavallino

Il podio australiano sfiorato spinge ancora più in alto le aspettative intorno al pilota italiano della Mercedes 

di Stefano Gatti
17 Mar 2025 - 16:41
 © Getty Images

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Tanto talento, nessuna sorpresa e fortuna quanto basta. Il quarto posto di Andrea Kimi Antonelli nel Gran Premio d'Australia e più ancora la sua performance complessiva nell'arco dell'intero weekend di Melbourne (piccoli e grandi intoppi compresi in qualifica e nella gara stessa) hanno in parte rubato la scena ai suoi colleghi che sul podio hanno messo piede davvero, ad iniziare dal suo stesso compagno di squadra George Russell, al traguardo un solo secondo e mezzo prima di lui.

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Saltiamo a piè pari il talento - perché quello non è mai stato in discussione - e passiamo direttamente alla sorpresa, o meglio all'assenza della stessa. Noi di Sportmediaset lo avevamo scritto per tempo: esattamente una settimana fa, in avvicinamento alla prima tappa del Mondiale:

"Nessuno degli osservatori più attenti e di lungo corso se la sentirebbe di escludere a priori una chance da podio australiano per il diciottenne Kimi, soprattutto pensando all'alto grado di probabilità storica di una classifica a sorpresa nel primo o nei primi GP di una nuova stagione, con le forze in campo ancora in assestamento". 

C'era già dentro un po' tutto, compreso la considerazione finale sulla tradizionale precarietà (o meglio relativa affidabilità) dell'ordine d'arrivo del primo Gran Premio dell'anno, appunto storicamente suscettibile di "stecche" anche da parte di un top team: la Ferrari in questo caso. Conferme e smentite di Melbourne, e casomai gli inevitabili aggiustamenti, sono attesi già tra meno di una settimana in Cina. Viene da chiedersi come - in una Formula Uno nella quale tutte le squadre o quasi si sono dotate di un loro vivaio di piloti (una academy, se preferite) - Maranello si sia fatta sfuggire a favore di Stoccarda un talento come quello di Antonelli, oltretutto praticamente nato in casa. Mercedes lo aveva selezionato fin dai tempi del kart, nel 2019. Questione di scelte insomma: quelle di ieri ma anche quelle di oggi. Quelle della Ferrari e quelle del team guidato da Toto Wolff.

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Passiamo al fattore fortuna. Da questo punto di vista a Melboune il sole (che non c'era) ha baciato in fronte AKA, vittima nella prima parte del Gran Premio di uno svarione nel primo settore dell'Albert Park che avrebbe potuto costargli caro. Per sua fortuna però il nostro ha allargato la traiettoria in una curva (la numero quattro) al cui esterno si trovava un... parcheggio (quello del South Melbourne Soccer Ground) che non è stato ricoperto di ghiaia, lasciando al diciottenne pilota italiano la direzionalità necessaria per mantenere il controllo della sua W16 e riguadagnare la pista senza danni (come gli era invece successo in qualifica con il fondo vettura). A qualcun altro è andata peggio e non parliamo solo di altri rookies come Berman (in prova) e Hadjar (nel giro di ricognizione) ma di piloti di grande e grandissima esperienza come Carlos Sainz e Fernando Alonso che si sono subito ritrovati sull'erba o la ghiaia e poi nello spazio di una manciata di metri contro un muretto.

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Andrea Kimi insomma è atteso al varco di Shanghai: il quarto posto di Melbourne (questo è ovvio) ha spostato ancora più in alto le attese: il podio è la prima missione da centrare ma a questo punto viene da dire che (competitività della Mercedes permettendo, ma soprattutto della McLaren) è tutt'altro che da escludere la possibilità per Antonelli di andare a caccia della prima vittoria di un pilota italiano nel Mondiale da quasi vent'anni a questa parte.

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Saranno per la precisione diciannove tra un paio di giorni: martedì 19 marzo, vittoria di Giancarlo Fisichella con la Benetton-Renault (dalla pole position) nel Gran Premio della Malesia a Sepang. All'epoca (perché poi contestualizzare rende meglio l'idea) Antonelli non era nemmeno nato: sarebbe venuto al mondo poco meno di cinque mesi dopo. Norris era in prima elementare, Leclerc e Verstappen erano sui kart, Hamilton avrebbe esordito in Formula Uno l'anno dopo.

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