L'ex ferrarista degli anni Ottanta "lancia la Scuderia di Maranello all'inseguimento della Mercedes nel Mondiale Costruttori
di Stefano Gatti© Getty Images
"Ieri ho rivissuto il passato. Il successo di Sainz mi ha ricordato la vittoria di Gilles nel 1981 a Jarama, in Spagna. Me la ricordo bene quella gara: ho abbandonato quando ero al comando, sono andato a fondo pista e ho visto bene tre quarti della gara. Gilles allungava sul rettilineo (la Ferrari turbo era velocissima ma lenta e pesante in curva, ndr) e riuscì così a tenersi dietro fino al traguardo suoi avversari Laffite, Watson, Reutemann, De Angelis e Mansell. Ieri Sainz è partito molto bene, non ha mollato e ha fatto una gara molto bella". La vittoria di Sainz a Singapore, condotta in porto dallo spagnolo tenendosi dietro "on purpose" (apposta, come lui stesso ha detto) un trenino di avversari scatenati, ha ricordato a René Arnoux una delle vittorie più memorabili del suo grande amico-rivale Gilles Villeneuve. L'ex pilota francese di Ferrari e Renault ne ha parlato a "Radio anch'io sport", per poi andare oltre l'episodio specifico e allargare il discorso alle prospettive della Scuderia di Maranello da qui a fine stagione e poi ancora alla particolare situazione nella quale si trova Charles Leclerc dopo gli exploits del suo compagno di sqaudra spagnolo a Monza e a Singapore.
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"Sono contento perché a Singapore abbiamo visto una Ferrari molto competitiva, con un bellissimo assetto. Non è facile fare una gara così tirata dall'inizio alla fine, con dei mostri alle spalle come Norris, Hamilton e Russell. Tenersi dietro tutti quanti è stato un grande successo: sia per la prima vittoria di Sainz, sia per la Ferrari, tornata finalmente al vertice. . La Red Bull è ormai irraggiungibile ma nelle ultime gare della stagione sarà battaglia vera tra le Rosse e la Mercedes per il secondo posto nel Mondiale Costruttori.
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"Le ultime due gare sono state difficili per Leclerc. Deve cercare di non pensare troppo a Sainz, continuare a lavorare e stare tranquillo. Quando il compagno di squadra vince, l'altro pilota comincia a farsi certe domande e questo può rendere Leclerc un po' più vulnerabile, ma speriamo di no! Purtroppo anche la squadra - quando c'era Binotto - ha promesso più volte che l'anno successivo sarebbe andata sempre meglio e non è poi successo: psicologicamente non è molto bello per un pilota. Mi auguro una doppietta rossa in tempi brevi: che sia Sainz o Leclerc a vincere non importa conta solo che la Rossa sia davanti".