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PAGELLE GP ARABIA SAUDITA

Bearman "conquista" Hamilton, Sainz eroe senza macchi(n)a. Magnussen? Un guastatore!

Il giovane pilota inglese strappa al suo esordio il centro della scena ai big del Mondiale

di Stefano Gatti
10 Mar 2024 - 15:58
 © Getty Images

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OLIVER BEARMAN: VOTO 7,5

Un fine settimana da "rookie sensation" per Ollie Bearman, ecome tutti lo chiamano già, facendo finta di conoscere già a menadito vita, corse e miracoli della giovane promessa from Chelmsford, cittadina che sta a Londra come Sesto San Giovanni a Milano. Ma insomma, il pilota che nel team Prema di Formula 2 fa coppia con il nostro Andrea Kimi Antonelli ha dimostrato di saperci fare. A fine gara gli rende onore (ok, non esageriamo: merito) anche sir Lewis Hamilton. Meglio però non blandirlo oltre e invece lasciare che Oliver maturi (con la Formula 2 ) nei tempi e nei modi che il passaggio in pianta stabile ai Gran Premi necessariamente richiede. 

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MAX VERSTAPPEN: VOTO 9

Cosa vuoi dire a uno che - padrone assoluto del campo (anzi della pista, voto nove come le vittorie consecutive) - si prende la briga nei giorni di vigilia di spiegare ai media cosa succede alla Red Bull e di farlo in maniera chiara, senza mezze parole, mezzi sorrisi, retropensieri? Niente, non gli si può dire niente. Anzi sì: che sta pure diventando a suo modo simpatico... oltre la "ristretta" cerchia (diciassette milioni...) di suoi connazionali. Lo fa per gestire al meglio il suo stesso interesse? Beh sì, ci mancherebbe altro. Altrimenti come rimanere a galla e possibilmente in testa? A proposito, a Jeddah ha messo a segno una pole tutto sommato scontata e in gara - come si diceva nemmeno tanto tempo fa - ha fatto un altro mestiere.

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CHARLES LECLERC: VOTO 8

Se dopo due gare Verstappen non viaggia più a punteggio pieno è solo merito suo, che gli ha sottratto proprio davanti alla bandiera a scacchi il punto-bonus del giro più veloce del GP. Uno scatto al semaforo non esattamente memorabile, peraltro subito rimediato. Poi Charles ha spremuto tutto dalla sua SF-24, ha messo appunto a segno il giro più veloce e - montando sul gradino più basso del podio - si rimesso in pari con il compagno di squadra (nel senso di Sainz) che aveva fatto terzo sette giorni prima in Bahrain. 

VOTO 10 di stima a CARLOS SAINZ che nel giovedì dei primi due turni di prove è regolarmente sceso in pista con un'appendicite in corso e che sabato sera ha visto il GP dal box rosso, visibilmente provato e in difficoltà a spostarsi sulle sue gambe. Ha ragione il presidente Elkann quando lo prende ad esempio dello spirito di squadra ferrarista. Peccato solo che Maranello lo abbia depennato dai suoi piani un po'... così, per fare posto a sir Lewis.

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A proposito, VOTO 5 a LEWIS HAMILTON. A fine gare gli è toccato fare i complimenti a Bearman che gli ha fatto un dispettuccio dal valore (relativo, d'accordo) di carattere storico-statistico, riportando prima di lui terga inglesi nell'abitacolo della Rossa trentaquattro anni dopo Nigel Ernest James Mansell. In termini di Regno Unito ci sarebbe invece il precedente del nordirlandese Edmund "Eddie" Irvine, ultima stagione ferrarista il 1999 da titolo sfiorato.

LANDO NORRIS: VOTO 5,5

Fa gara parallela al solito Hamilton e lo precede al traguardo (ahiahiahi, sir Lewis) ma nemmeno lui vince il GP "interno" dei sudditi di Sua Maestà Carlo III, preceduto sul traguardo da Bearman, ma non solo. Eh sì perché - fermi tutti! - il primo dei quattro piloti inglesi al via (al traguardo uno dietro l'altro da P6 a P9) è GEORGE RUSSELL che si merita un "bel" SEI e MEZZO per aver portato a casa senza dare troppo nell'occhio un piazzamento migliore di quello del compagno di squadra Hamilton. Certo, c'è poco da stare allegri.

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Diamo per finire un VOTO SETTE POLITICO a SERGIO PEREZ, OSCAR PIASTRI e FERNANDO ALONSO. Il messicano è partito con la fionda ma il team lo ha rispedito in pista maldestramente dopo il pit stop, costringendolo a fare gli straordinari per staccare Leclerc quel tanto che serviva per neutralizzare la conseguente penalità. Lo spagnolo ha dato via radio la sveglia al ponte di comando Aston Martin, sul quale regnava il torpore ma non è che sia servito a granché. L'australiano è rimasto a lungo "piantato" dietro alla Mercedes W15 "diversamente veloce" di Hamilton ma si è poi ritrovato tra le mani un quarto posto a nostro giudizio meritato fino ad un certo punto, che Oscar ha condotto in porto a quel punto senza ulteriori patemi.

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VOTO 4,5 a KEVIN MAGNUSSEN

Due penalità per un totale di venti secondi aggiunti come l'IVA al suo tempo finale causa altrettante infrazioni da kamikaze. Il pilota danese le ha provate tutte per farsi notare, manco sulle tribune ci fosse la sua bella. E pensare che, nonostante il fardello cronometrico aggiuntivo, Kevin è stato classificato dodicesimo, a una trentina di secondi dalla zona punti (sì insomma sarebbe passato davanti al solo Albon) e nello specifico dal decimo posto del suo compagno di squadra NICO HULKENBERG (VOTO 6,5) che a Jeddah si è rifatto del contatto al via che aveva vanificato la sua bella qualifica in quel di Sakhir!

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