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FORMULA 1

Bin Sulayem cerca la pace con FOM e Liberty Media: "Andretti rilevi uno dei team esistenti"

Il presidente della Federazione Internazionale alle grandi manovre

di Stefano Gatti
29 Mag 2024 - 12:55
 © Getty Images

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La ormai annosa questione dell'ingresso di Andretti Global nel Mondiale si aggroviglia ogni giorno che passa. L'ultimo "colpo di scena" lo fornisce Bin Sulayem. In una conversazione con l'agenzia di stampa Reuters nel corso del weekend del GP di Monaco, il presidente della FIA è sembrato cambiare idea su tempi ma soprattutto modi dell'ingresso in Formula Uno del team americano. Andretti rinunci ad aggiungersi alle attuali dieci squadre (ipotesi invisa alle stesse e poi formalmente rigettata da FOM e Liberty Media - controparte commerciale della Federazione) e - invece di forzare la mano o rimandare il suo esordio al 2028 con Cadillac - entri in scena rilevando una delle squadre esistenti tra quelle che - secondo l'emiro - stanno faticando a livello di risultati, gestione e soprattutto visione. Un riferimento più o meno diretto ad Alpine, che però starebbe puntando a fare tutto in proprio, rivolgendosi a Flavio Briatore con un possibile ruolo laterale di suprrconsulente o supervisore. Un'alternativa che peraltro non esclude a priori la prima. La mossa di Bin Sulayem intanto sembra anche (forse soprattutto) un tentativo del presidente di riavvicinarsi a FOM e Liberty Media - con le quali i rapporti sono piuttosto tesi - in vista delle trattative per ilrinnovo del Patto della Concordia, sul quale si regge l'intero movimento.

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"Non ho dubbi che FOM e Liberty vorrebbero vedere altre squadre, purché siano OEM (Original Equipment Manufacturer, ndr). Consiglierei ad Andretti di pensare a rilevare un'altra squadra, non di entrare come undicesima. Vedo che alcune squadre hanno bisogno di essere riformate. Cosa è meglio per la Formula Uno? Un numero più alto di squadre undici oppure le stesse dieci di oggi ma nel complesso di più alto livello? Continuo a credere che dovremmo avere più squadre, ma non a tutti i costi: le squadre giuste. Non è una questione di numeri, ma di qualità. Senza fare nomi, ci sono squadre che stanno facendo fatica in termini di performance e di gestione. S i tratta di avere le squadra giuste e di non perdere un'occasione e un'opportunità, nel momento in cui General Motors si sta impegnando a realizzare una power unit per la Formula Uno. Immaginate l'impatto: abbiamo tre gare in America, abbiamo una base di appassionati enorme, ma non abbiamo un vero e proprio team statunitense. Sono già molto felice dell'accordo Ford-Red Bull ma lo sono ancora di più alla prospettiva di dare il benvenuto a GM e magari ad un maggior numero di piloti statunitensi".

 "Per quanto riguarda la Formula Uno in generale, la pace è sempre un bene, non si possono avere sempre problemi inutili. Entrambi capiamo che dobbiamo guardare avanti e l'unico modo per farlo è che ci sia molta più chiarezza reciproca. Noi siamo con la FOM quando si tratta di affari. Siamo partner, dobbiamo andare oltre gli interessi particolari e trovare una soluzione per risolvere i problemi".

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