Il presidente della Casa di Maranello guarda oltre il bilancio insoddisfacente del Mondiale terminato a Yas Marina
di Stefano Gatti© Getty Images
"La stagione è stata deludente per come è finita ad Abu Dhabi, dove potevamo arrivare a essere secondi nel Mondiale Costruttori. Di positivo c'è che nella seconda parte di campionato ci siamo giocati il secondo posto. Abbiamo conquistato un alto numero di pole position abbiamo. Dobbiamo prendere questo e spingere nei prossimi campionati con Leclerc e Sainz per convertire queste pole position in vittorie". Pacca sulle spalle o carezza in un pugno? Parlando con la stampa all'Investor Day di Torino, John Elkann archivia" così il 2003 della Ferrari, al tempo stesso fissando la missione per il prossimo anno, ormai dietro l'angolo.
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Obiettivo minimo mancato all'ultimo Gran Premio della stagione, una monoposto molto competitiva in prova ma meno efficace sulla lunga distanza, una sola vittoria nell'arco di una stagione che le Rosse hanno chiuso in crescita con un"girone di ritorno" indubbiamente migliore di quello d'andata. Il presidente ferrarista riassume un Mondiale che - a un anno e due giorni dalla separazione da Mattia Binotto (con Frederic Vasseur sul ponte di comando dal mese di gennaio) - non ha segnato una svolta decisa ed è stata peggiorativa a livello di classifiche finali. Leclerc aveva infatti chiuso secondo alle spalle di Verstappen (Sainz quinto), a fronte del quinto posto del monegasco quest'anno (e Sainz settimo). La Scuderia di Maranello aveva poi messo a segno (con buon vantaggio sulla Mercedes) il secondo posto tra i Costruttori, a fronte dei tre punti di ritardo nei confronti delle Frecce Nere al termine del GP di Abu Dhabi dell'ultimo weekend di novembre.
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Tocca insomma ripartire da questi dati di fatto per imbastire un 2024 (e oltre) che Elkann sembra voler affidare alle mani (sul volante) dei due attuali piloti. A Charles e Carlos il team guidato da Vasseur (ormai saldamente al timone) ha il compito di consegnare una monoposto che sia competitiva fin da subito. Anche se i distacchi abissali inflitti da Verstappen e dalla Red Bull nei singoli Gran Premi come nelle classifiche finali autorizzano al momento a puntare al massimo ad una riduzione (magari sensibile) del gap dal campione del mondo.