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RAZZISMO

F1, Ecclestone: "Spesso i neri sono più razzisti dei bianchi"

L'ex patron loda Hamilton: "Questa campagna che sta facendo per le persone di colore è meravigliosa"

26 Giu 2020 - 19:02
 © Getty Images

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L'ex patron della F1, Bernie Ecclestone, ha parlato di razzismo in un'intervista alla CNN, elogiando l'iniziativa di Lewis Hamilton. "Questa campagna che sta facendo per le persone di colore è meravigliosa - ha detto, pur dubitando dell'efficacia - Farà solo pensare le persone, che dovrebbero ragionarci un po' su. Qualcuno potrebbe pensare le stesse cose sui bianchi. In molti casi i neri sono più razzisti dei bianchi“.

Il campione inglese è in prima linea a combattere le ingiustizie sociali e Liberty Media, la società proprietaria della F1, pronta a supportarlo con il WeRaceAsOne, nuova iniziativa nata per combattere le diversità. "Lewis è speciale. E' molto, molto, molto talentuoso come pilota ed adesso sembra avere estremamente talento anche come oratore in prima linea - ha spiegato l'89enne ex dirigente -. Questa campagna (con la creazione della 'Hamilton Commission', una task-force che aiuterà ad incrementare le diversità nell'industria del motorsport, ndr) che sta facendo per le persone di colore è meravigliosa, sta facendo un gran lavoro che piace alle persone e per questo viene ascoltato".

Poca fiducia anche verso il WeRaceAsOne della F1: "Penso che nessuno se ne sia mai occupato prima. Lo ritengo un problema importante, ma c'è da così tanto tempo e nessuno ha fatto niente. Perché non hanno fatto qualcosa due o tre anni fa? Erano troppo impegnati a vincere le gare, trovare sponsor e roba così“. 

Ecclestone condanna l'abbattimento e gli imbrattamenti di statue di personaggi famosi accusati di essere razzisti, schiavisti o colonizzatori da parte dei sostenitori del movimento 'Black Lives Matter'. "Dovremmo iniziare ad insegnare l'uguaglianza a scuola, in modo che poi non abbiano neanche bisogno di pensare a queste cose. Penso sia stato del tutto stupido abbattere le statue. Avrebbero dovuto lasciarle lì, per poi portare i bambini delle scuole a vedere e spiegare perché erano state erette e cosa avevano fatto queste persone, evidenziando le cose sbagliate che avevano fatto“.

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