Una mail anonima, contenente screen di messaggi e foto compromettenti, potrebbero incastrare nuovamente Christian Horner
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Guai senza fine per Christian Horner, team principal di Red Bull che dopo essere stato scagionato dall'indagine interna per "comportamenti inappropriati" nei confronti di una dipendente, deve fare i conti con una nuova puntata dello scandalo. Mentre la sessione di libere del GP del Bahrain volgeva al termine, infatti, a 100 giornalisti è stata inoltrata una mail, con mittente anonimo, che conterrebbe screen della chat tra Horner e la dipendente vittima delle presunte molestie. Messaggi, sembra trapelare, che potrebbero aggravare la situazione del team principal che aveva definito chiuso questo capitolo solo qualche ora prima. E tra i destinatari della mail figurerebbero anche il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem e Stefano Domenicali.
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Nella mail inoltrata ai giornalisti e ai piani alti del Circus pare sia stato allegato un drive con estratti di conversazione e anche delle foto che il manager britannico avrebbe mandato alla dipendente. Prove che, dopo la dichiarazione Red Bull di "denuncia infondata", potrebbero mettere nuovamente Horner sotto scacco. Non è però ancora chiara la fonte della mail, essendo anonima, né tanto meno la veridicità del contenuto che renderebbe pubbliche alcune prove usate nell'indagine interna della scuderia.
Come riferisce Sky, non è escluso che il team principal possa ora essere assistito da un team di legali per difendersi dalle accuse che, secondo rumors dell'ambiente, potrebbero provenire proprio da qualche scontento della squadra Red Bull. Una situazione, tra paddock e scuderia a Milton Keynes, come una bomba a orologeria pronta a esplodere da un momento all'altro e con Horner preso di mira.
LA REPLICA DI CHRISTIAN HORNER
"Non commenterò le speculazioni anonime, ma per ribadisco che ho sempre negato le accuse. Ho rispettato l'integrità dell'indagine indipendente e ho collaborato pienamente con essa in ogni fase del processo. È stata un'indagine approfondita ed equa condotta da un avvocato specializzato indipendente e si è conclusa respingendo la denuncia presentata. Rimango completamente concentrato sull'inizio della stagione".
Intanto i colleghi di Horner sono intransigenti. A considerare la vicenda ancora aperta e a considerarsi insoddisfatti dell'indagine interna Red Bull sono infatti le squadre rivali di Red Bull, a partire da Mercedes e McLaren che, tramite i loro team principal, Toto Wolff e Zak Brown hanno chiesto l'intervento della FIA e della Formula 1.
Molto netti sulla necessità di chiarezza e rapidità di giudizio già durante i test della scorsa settimana, nel corso della conferenza stampa in Bahrain Wolff e Brown hanno ribadito la loro posizione, parlando di zone d'ombra latenti e di congetture dannose ancora in essere, chiedendo senza mezzi termini un intervento diretto e un pronunciamento da parte della Federazione Internazionale dell'Automobile e da parte di Formula 1 (Organizzatore del Mondiale) che superino il carattere di "indagine interna".
TOTO WOLFF
"Credo che uno sport importante come il nostro abbia bisogno di maggiore trasparenza su argomenti così scivolosi. Mi chiedo quale sia la posizione della leadership della Formula 1. Non credo che si possa rimanere vago. Noi siamo estranei e, naturalmente, non sappiamo esattamente cosa stia succedendo. Ma, guardando solo una dichiarazione, non mi sembra come dovrebbero andare le cose oggi".
ZAK BROWN
"Ci sono ancora molte voci e anche molte domande. Penso che coloro che gestiscono questo sport abbiano una responsabilità nei confronti di tutto lo sport e di tutti i nostri tifosi, per far capire che tutto è stato chiaro e trasparente per loro, che arrivano alla stessa conclusione della Red Bull e sono d'accordo con il risultato dell'indagine interna. Fino ad allora, penso che continueranno ad esserci speculazioni e molte domande senza risposta sull'intero processo. Questo non fa bene al nostro sport. Sta in capo alla FIA e alla Formula 1 chiarire se possono dirsi soddisfatte".
A Wolff e Brown si è in buona sostanza allineato anche James Vowles (ex strategista Mercedes), all'inizio del suo secondo anno da Team Principal Williams, team che adotta la power unit Mercedes (come d'altra parte la stessa McLaren).
JAMES VOWLES
"Per quanto mi riguarda, sono responsabile per la Williams e se qualcosa del genere dovesse accadere qui indagherei a fondo, promuovendo un processo adeguato e trasparente verso l'esterno. Confido che Red Bull abbia fatto questo. Ciò a cui tengo di più è che il nostro sport continui a poggiare inequivocabilmente su fondamenta di inclusività, apertura e trasparenza. Tutto ciò che chiedo in materia è la certezza che tutte le organizzazioni coinvolte stiano lavorando per gli stessi standard".