Alla vigilia del GP di Russia il campione britannico risponde alle polemiche del consulente Marko dopo l’incidente di Monza ("Non gli do ascolto"), mentre l’olandese si dice “completamente rilassato in queste situazioni”
Sono passati 11 giorni dall’incidente a Monza tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. E nessuno dei due, durante la conferenza stampa di presentazione del GP di Russia, riesce ancora a mettere la parola “fine” all’episodio. Il campione della Mercedes replica a Helmut Marko, consulente di Red Bull, che aveva ironizzato sul suo infortunio: “Non gli do ascolto”. L’olandese: “Sono completamente rilassato in queste situazioni, è impossibile darmi fastidio”.
Lo spaventoso incidente di Monza tra Max Verstappen e Lewis Hamilton torna a farlo da padrone anche nella conferenza stampa di presentazione del Gran Premio di Russia. Soltanto la presenza dell’Halo aveva salvato il pilota della Mercedes da un impatto devastante. Il campione del mondo se l’è cavata con un indolenzimento al collo. Ma nei giorni successivi al contatto Helmut Marko, consulente della Red Bull, aveva tacciato Hamilton di un “improvviso infortunio al collo”, ironizzando anche sull’abbigliamento tenuto a un evento della settimana della moda di New York dall’asso Mercedes. Quest’ultimo ha così fornito un aggiornamento sulle proprie condizioni di salute prima della gara di Sochi, senza tuttavia replicare al 78enne di Graz: “Non do ascolto a questi individui e alle cose che dicono. Penso che sia naturale che quando una monoposto ti atterra in testa, si possa avere una sorta di disagio. Ho avvertito qualcosa al termine della gara e ho detto che mi sarei fatto visitare. Non ho mai detto che mi sentivo morire”. Inoltre, “ho lavorato con Angela (Cullen, la fisioterapista, ndr) subito dopo la gara e durante il volo e ho fatto dei controlli il giorno seguente. Poi abbiamo lavorato durante la settimana con agopunture e tutto il resto. In un millesimo di secondo può accadere di tutto. Mi sento grato per esserne uscito senza un grave infortunio. Ora andiamo avanti”.
Adesso ci sarà un’altra battaglia con Verstappen, che guida la classifica con 5 punti di vantaggio sul britannico: “Non penso a Max. Sono concentrato sul migliorare la macchina per fare un buon weekend in Russia. Se in questo duello ho un vantaggio psicologico? Non credo che lottare in pista uno contro uno sia una questione psicologica ma di esperienza. Se vieni sorpassato puoi trovare il modo di rifarti e così via, ma la psicologia non c’entra”.
A Verstappen vengono riportate le fresche parole di Hamilton, secondo il quale l’olandese sarebbe sotto pressione. “Eh sì, ha ragione, sono talmente teso che a stento riesco a dormire la notte; è davvero orribile lottare per il titolo o per vincere tutte le gare - scherza Max - . Chi mi conosce, sa che sono completamente rilassato in queste situazioni ed è impossibile darmi fastidio. Sono tranquillo e avere una grande macchina che ti permette di poter lottare ogni volta per la vittoria è una grande sensazione. Non importa se sei in testa al campionato o meno. Io voglio soltanto concentrarmi su me stesso, sperando di stare davanti e restarci”. Anche lui torna a parlare dell’incidente in Italia e del suo mancato aiuto al pilota della Mercedes: “Quando sono uscito dalla mia monoposto, anche lui stava cercando di uscire. L’ho visto e non aveva problemi. Anzi stava talmente bene che poche ore dopo si è messo su un aereo ed è andato a un galà, quindi buon per lui”.
In Russia Verstappen dovrà scontare una penalità di tre posizioni in griglia per quanto successo a Monza, ma non ne fa un dramma. “Sì, sono rimasto sorpreso della sanzione, ma alla fine hanno deciso così e devo accettarlo. Non è la fine del mondo. La penso in modo diverso, non devo per forza essere d’accordo ma solo accettare la decisione e lasciarmela alle spalle”, ha concluso.