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F1, Vettel chiude da leader

Seb da urlo in mattinata (1'16"221), ma nel pomeriggio un problema elettrico lo lascia in panne. Hamilton 2° a soli 3 millesimi

01 Mar 2019 - 18:24

Nell'ultimo giorno di test di F1, Sebastian Vettel vola nella mattinata del Montmelò, ma si ferma nel pomeriggio, generando un piccolo allarme. Il tedesco stampa il record della pista in 1'16"221, ma dopo la pausa rimane in panne con la sua Ferrari vittima di un problema elettrico. E la Mercedes inizia a fare paura: Lewis Hamilton è infatti secondo, ma a soli tre millesimi dalla Rossa. Kimi Raikkonen 9° su Alfa Romeo, problemi per la Red Bull.

Nella Formula 1 come a scuola i primi giorni sono facili. La curiosità di trovare compagni vecchi e nuovi prevale sulle prospettive di un lavoro lungo nove mesi. Poi parte un'altra storia, dove a contare è il risultato. La stagione 2019 è alle porte della prima verifica (17 marzo a Melbourne, in Australia, si corre il Gran Premio inaugurale) e i team sono impegnati nell'ultimo giorno di test invernali sul circuito del Montmelò, a Barcellona. La Ferrari sa bene l'importanza relativa dei tempi a inizio anno, ma anche quanto conti trovare un rinfrancante livello di affidabilità. E le premesse sono rosee solo in parte: davanti al presidente John Elkann, infatti, Sebastian Vettel segna il record dei test in mattinata, stampando un sensazionale 1:16.221, tempo ottenuto con la C5 (la gomma più prestazionale) che batte di 10 millesimi quello realizzato giovedì dall'altro ferrarista, Charles Leclerc. Peccato che in giornata arrivi anche un problema tecnico: dopo una sola ora e mezza di lavoro nel corso del pomeriggio, infatti, la Rossa di Seb si pianta all'altezza di curva 3 provocando la temporanea sospensione dei test. Il guasto è provocato da un problema elettrico, che si aggiunge però alla paura per l'incidente di mercoledì e al malfunzionamento dello scarico di giovedì. La Ferrari insomma c'è, è competitiva e sicuramente avanza una forte candidatura da protagonista per l'Australia. Ma qualche campanello d'allarme dalle parti di Maranello inizia a suonare. Anche perché arriva il tanto atteso (e temuto) squillo della Mercedes. Che finora ha giocato a nascondersi, e ha più studiato la macchina che cercato la prestazione sul giro. Con Vettel fermo, però, nel pomeriggio si scatena Lewis Hamilton, che gira a lungo con le gomme C4 e poi si butta nella simulazione di qualifica con le C5. Il suo tempo, 1:16.224, è più lento di quello di Vettel di appena 3 millesimi: questione di centimetri, si direbbero su altri campi e in altri sport. Ma il mezzo secondo di vantaggio della Ferrari di cui si è ampiamente discusso in queste settimane sembra essere svanito nel tiepido pomeriggio catalano. Anche l'altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas, non è lontana avendo ottenuto il terzo tempo assoluto di giornata con un 1:16.561, che significa tre decimi di ritardo da un Vettel comunque a mezzo servizio. Riguardo alle novità testate dal Cavallino prima del contrattempo di Vettel, la scuderia di Maranello porta piccole modifiche alla SF90: spunta un nuovo fondo dotato di tre deviatori di flusso verticali, posizionati nella zona davanti alle ruote posteriori. Le tre pinne hanno il compito di deviare le turbolenze all'esterno delle ruote e pulire i flussi periferici del diffusore, con l'effetto di migliorare efficienza e portata di quest'ultimo.

Passando al campionato degli altri, un buon segnale arriva dalla rediviva Renault che piazza Nico Hulkenberg al quarto posto dopo che già Daniel Ricciardo (8° a fine giornata) era riuscito a scendere sotto il muro dell'1:17. Si conferma la McLaren, buona sesta con Carlos Sainz, mentre Kimi Raikkonen (fermo poco prima della pausa pranzo alla prima chicane) è 9° sull'Alfa Romeo. Grossi problemi invece in casa Red Bull, dove Max Verstappen riesce a ultimare solo 29 giri in tutta la giornata per un delicato guasto al cambio e chiude con l'11° tempo. Alle sue spalle solo la Racing Point di Sergio Perez e la Williams di Robert Kubica. Il polacco completa 90 giri, ma rimedia un secondo abbondante di distacco dal penultimo classificato: la sensazione è che per il blasonato team inglese il 2019 possa davvero rivelarsi l'anno più difficile di una ultraquarantennale storia.

1. Sebastian Vettel (Ferrari) 1:16.221 (110 giri)
2. Lewis Hamilton (Mercedes) 1:16.224 (61 giri)
3. Valtteri Bottas (Mercedes) 1:16.561 (71 giri)
4. Nico Hulkenberg (Renault) 1:16.843 (51 giri)
5. Daniil Kvyat (Toro Rosso) 1:16.898 (131 giri)
6. Carlos Sainz Jr. (McLaren) 1:16.913 (134 giri)
7. Romain Grosjean (Haas) 1:17.076 (73 giri)
8. Daniel Ricciardo (Renault) 1:17.114 (52 giri)
9. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) 1:17.239 (132 giri)
10. Kevin Magnussen (Haas) 1:17.565 (94 giri)
11. Max Verstappen (Red Bull) 1:17.709 (29 giri)
12. Sergio Perez (Racing Point) 1:17.791 (104 giri)
13. Robert Kubica (Williams) 1:18.993 (90 giri)

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