© Getty Images
© Getty Images
Il finlandese conquista il successo davanti a Verstappen e "aiuta" Hamilton, Leclerc chiude quarto davanti al "Re Nero".
© Getty Images
© Getty Images
Valtteri Bottas vince il GP di Turchia, sedicesima tappa stagionale del mondiale di Formula Uno. Il finlandese, partito dalla pole, ottiene il successo davanti alle Red Bull di Max Verstappen e Sergio Perez. Quarto posto per la Ferrari di Charles Leclerc, col monegasco che ha sfiorato l'impresa, mentre Lewis Hamilton chiude quinto. Rimonta super dall'ultimo all'ottavo posto finale per l'altra Ferrari di Carlos Sainz.
Il fine settimana turco della Ferrari avrebbe di certo meritato un finale migliore, con l'impresa soltanto sfiorata da Charles Leclerc che all'Istanbul Park è il primo degli scontenti ad un passo dal salire sul podio. Gara da applausi per il monegasco, che a quindici giri dal termine e senza sosta guidava la sua SF21 con forti limiti derivanti dalla gomma usurata, ma abile a conquistare la leadership sul circuito ai danni di Bottas e Verstappen. Alla lunga la sosta per il cambio intermedie è stata forzata, il treno gomme sulla 16 era ormai più che usurata e pur di non raccogliere un pesante "zero" è stata la scelta giusta. Ecco allora che ad approfittarne sono la Mercedes di Valtteri Bottas e le Red Bull, che una dopo l'altra infilano il monegasco che al traguardo taglia da quarto davanti ad Hamilton.
Gara di sofferenza e dalle tante emozioni lì davanti, con Bottas che vince e fa un favore al suo compagno di box. Partito dalla pole e sempre attento a non farsi raggiungere dall'acerrimo rivale in Red Bull, il finlandese fa tutto alla perfezione trionfando davanti alle monoposto di Verstappen e Sergio Perez, strizzando l'occhio al suo box per il titolo costruttori e dando una pacca sulla schiena al "Re Nero" che vede sì l'olandese superarlo in classifica piloti, ma con un distacco che poteva essere ben peggiore. Il quinto posto finale frutta infatti dieci punti al britannico, ora sotto di soli sei punti rispetto a Vestappen che torna leader mondiale.
Nelle retrovie, alle spalle della W12 pluripremiata di Hamilton, è un'altra gara ricca di emozioni, sorpassi e rischi da prendere in considerazione per portare una monoposto davanti all'altra. A prendersi la scena è la SF21 di Carlos Sainz, partita ultima per il cambio di power unit e capace di chiduere all'ottavo posto al termine di una gara pazzesca. Applausi a scena aperta per lo spagnolo, che taglia il traguardo alle spalle di Gasly e Norris regalando al "Cavallino Rampante" dei punti importantissimi in ottica costruttori. Se una McLaren gli sta davanti, l'altra di Ricciardo è infatti lontana anni luce e a zero punti finali, con un tredicesimo posto che lascia l'amaro in bocca al pilota in "Papaya".
A punti anche Stroll e Ocon, mentre è una domenica difficile da digerire per Giovinazzi e Raikkonen che chiudono all'undicesima e dodicesima posizione. Tanti problemi per i più esperti, con Alonso penalizzato per un contatto in avvio con Mick Schumacher e un testacoda conseguente all'entrata su Gasly, mentre Vettel è da horror. Diciottesima posizione finale per il tedesco che ha deciso di prendersi il rischio slick andando a rovinare una gara che poteva dare altri punti ad Aston Martin: lunghi, testacoda in pista e in corsia box, poi il ritorno con le intermedie e una gara chiusa davanti ai soli Schumacher e Mazepin.