Il campione del mondo: "Capisco l'importanza dell'aspetto legato al business, ma questo evento non mi affascina"
"L'aspetto sportivo rappresenta l'1%, lo show il 99% e comprendo l'importanza dell'aspetto legato al business, ma al tempo non posso nascondere il mio punto di vista su quello che mi interessa di più, la gara e la performance". Il weekend della Formula 1 a Las Vegas si accende con le parole al vetriolo del campione del mondo Max Verstappen, che critica la scelta di correre sulle strade della città americana. "Queste vetture così pesanti non sono fatte per correre su circuiti cittadini - l'affondo del pilota olandese della Red Bull - ma su tracciati che presentano curve veloci ad ampio raggio e il layout del circuito non ne prevede. Non ci sarà grip e questo renderà ancora tutto più difficile. In generale questo evento non mi affascina granché".
Verstappen critica poi pesantemente i 30 minuti di cerimonia di presentazione al pubblico: "A stare là in piedi mi sono sentito un pagliaccio. Per effetto di questo fuso orario di 12 ore - aggiunge Verstappen come riportato dalla testata the-Race.com - viviamo su un orario giapponese, ma a Las Vegas, dunque in un giorno diverso, è molto faticoso e non lo capisco proprio. Farlo a fine stagione, poi, non ha proprio senso".
Sulla situazione della città è intervenuto anche Lewis Hamilton che ha deciso di scusarsi con gli abitanti della zona per il disagio creato a causa della costruzione della pista. "Ho sentito che ci sono state molte lamentele da parte della gente del posto riguardo all'evento che si svolgeva qui. Penso che dobbiamo essere rispettosi della popolazione locale, ci sono così tante persone che lavorano duro - ha spiegato il pilota della Mercedes ai microfoni di Sky Sport UK -. Ci sono molti soldi e 'fortune' in questa città e nei posti in cui andiamo con la F1. Dobbiamo assicurarci di creare meno disagi possibili alle persone: non possiamo essere un circo che appare pieno di glamour e influenza negativamente la gente".