Il team principal della Rossa sente la fiducia della dirigenza
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C'è tanta attesa in casa Ferrari in vista del GP d'Italia nel quale serve uno scossone e un cambio di rotta in una stagione fin qui fallimentare per la Rossa. Le prospettive, dopo il disastro di Spa, sono tutt'altro che rosee ed il team principal Mattia Binotto non si nasconde: "Potrebbe andare come in Belgio perché i nostri punti deboli sono nel motore, o meglio perché Spa è più severa nell'aerodinamica. La prossima monoposto sarà l'evoluzione di questa con un motore tutto nuovo".
Intervistato dal "Corriere della Sera", Binotto ha spiegato quelli che sono i limiti di questa SF1000 nata per celebrare al meglio il traguardo dei mille Gran Premi corsi dalla Ferrari: "Era nata per cercare più carico aerodinamico sapendo di contare su un motore superiore. Poi ci sono state le direttive tecniche e ci siamo trovati una macchina con alta resistenza all'avanzamento e pochi cavalli. Dalla somma delle due cose è nato il problema".
"Nel 2019 coprivamo i limiti della vettura con il motore. Abbiamo lavorato per migliorare il telaio, ma pensando ancora a quel vantaggio di potenza, che poi è sparito. E quando lo abbiamo capito ormai era tardi. Quando avremmo potuto iniziare a correggere sono arrivati Covid e congelamento delle regole e ci siamo trovati in questa situazione" ha aggiunto.
Poi la speranza per la Ferrari che verrà: "La prossima monoposto sarà per forza un'evoluzione di questa, per il blocco delle regole. Ma ci sono delle opportunità. Il motore sarà tutto nuovo, sta girando al banco da mesi, ci contiamo. In questi giorni poi è al voto del Consiglio Mondiale un cambiamento aerodinamico importante, con modifiche soprattutto al posteriore. E' una possibilità da sfruttare".
A Maranello impazza la tempesta, perché di crisi non se ne può ancora parlare come lo stesso Binotto aveva sottolineato lo scorso fine settimana in Belgio, ma nonostante le nuvole scure per la stagione da dimenticare il team principal sente l'appoggio della dirigenza: "Non sono solo, ve lo posso assicurare. Con Louis Camilleri mi sento più volte al giorno, con il presidente John Elkann regolarmente. Ricevo i loro consigli, sicuramente il loro stile di leadership è diverso da quello a cui eravamo abituati in passato. Ma non sono solo, proprio no. Facciamo parte di una storia straordinaria. Il Cavallino ci sarà sempre per competere ai massimi livelli. Siamo la scuderia che sta investendo di più per tornare al vertice".