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FORMULA 1

Ferrari flop, è già tempo di scelte nette

Il deludente e controverso avvio di stagione delle Rosse impone una sterzata decisa in vista di Suzuka

di Stefano Gatti
25 Mar 2025 - 10:54
 © Getty Images

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È passato solo poco più di un mese ma l'entusiasmo ferrarista sull'asse Londra-Maranello (il megashow della O2 Arena e la presentazione della SF-25) appartiene già al passato. Per non parlare dello straordinario bagno di folla nel roadshow milanese al Castello Sforzesco del 6 marzo scorso. La domenica di Shanghai ha fatto impallidire in fretta il rosso vivo della prima vittoria di Lewis Hamilton nella Sprint della vigilia (di per sé irrilevante a livello di punteggio e di "sostanza"). Può in ogni caso il successo di LH44 nel formato breve salvare in qualche modo il bilancio Ferrari? La risposta è certamente negativa: il flop domenicale ha di fatto cancellato quella mini-vittoria, azzerando o quasi un bilancio che già piangeva dopo l'anonimo debutto di Melbourne, riportandolo di fatto al punto di partenza, mentre gli avversari corrono a ben altro ritmo. Si torna a casa ma per poco: il Gran Premio del Giappone attende al varco gli uomini guidati in pista da Frederic Vasseur, verosimilmente chiamati in queste ore a rendere conto della sconcertante altalena prestazionale dello scorso fine settimana.

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Si impongono intanto a nostro avviso alcune considerazioni, già fatte nell’immediato dopogara ma da approfondire ulteriormente. La prima nasce dalla doppia squalifica cinese per due diverse ragioni (il sottopeso della numero 16 di Leclerc e l'eccessivo consumo del pattino della 44 di Hamilton). Un doppio fronte che restituisce significativamente il senso dell'attuale difficoltà della Scuderia di Maranello nella comprensione della SF-25 e del suo comportamento in pista e della sua complessità. Difficile (oltre che che da comprendere appunto) anche da spiegare, al quarto e ultimo anno dell'attuale regolamento tecnico.

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La seconda nasce da un episodio altrettanto significativo e che (non da parte nostra) è passato fin troppo sotto silenzio. Nelle prime battute a caldo al termine del Gran Premio, sir Lewis ha attribuito almeno in parte la responsabilità del risultato finale delle Rosse (prima della squalifica) a modifiche apportate alla monoposto in Cina che erano state provate e approvate nei test precampionato in Bahrain dal solo Leclerc ma non da lui e che si erano rivelate sbagliate. Come a rivendicare per sé la necessità di un "timbro" che non c'era invece stato. Ciò che di fatto segnala una diversa qualità di sensazioni o forse addirittura di metodo suscettibile di scavare una distanza tra i due piloti e la necessità di fare una scelta... di campo. Sulla quale il sette volte iridato sarà difficilmente disposto a transigere. Ad Hamilton peraltro (nonostante l'aplomb da baronetto) non deve essere andato affatto a genio dover fare in qualche modo marcia indietro alla domenica pomeriggio, ventotto ore dopo aver rimandato al mittente (con la vittoria Sprint) le critiche pervenute in seguito alla mediocre performance australiana delle Rosse.

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Chiudiamo con una terza considerazione già da noi messa in evidenza al termine del Gran Premio e che si lega direttamente alla seconda. Stiamo parlando della mancata restituzione della posizione da parte di Leclerc nei confronti di Hamilton che nel corso della gara si era reso disponbile a lasciarsi sfilare dal compagno di squadra (in quel momento più veloce) per provare ad attaccare George Russell. L'inseguimento al pilota della Mercedes non aveva avuto successo e (nonostante una sosta in più di sir Lewis), nel finale di gara le due Rosse erano separate da pochi secondi, senza altre macchine a dividerli o a minacciarli: Max Verstappen aveva superato Leclerc a tre giri dalla bandiera a scacchi, Esteban Ocon era sufficientemente lontano per procedere senza grandi rischi all'operazione "swap positions". Una procedura normale (e corretta), eppure in questa occasione disattesa. Serve un cambio di passo (non solo metaforicamente parlando) e occorre metterlo sull'asfalto il primo weekend di aprile a Suzuka.

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