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L'OPINIONE

Ferrari, i conti non tornano: contromosse cercasi

Il deludente avvio stagionale chiama gli uomini in rosso a rialzare la testa in Bahrain e Arabia Saudita

di Stefano Gatti
07 Apr 2025 - 11:14
 © Getty Images

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Solo la vittoria-sprint di Lewis Hamilton sabato 22 marzo scorso (due mesi esatti dopo la sua prima volta sulla Rossa a Fiorano) impedisce di considerare un fallimento il primissimo scorcio di avvio del Mondiale della Ferrari. Un lampo nel buio o quasi, paradossalmente a firma del pilota che al momento sta faticando di più al volante della SF-25,come per altri versi era prevedibile. Sta di fatto che - formato Sprint a parte, come è ormai noto ben poco rappresentativo dei valori in campo - la Ferrari è la sola delle Big Four a non aver ancora portato uno dei suoi piloti sul podio. Non solo: il piatto piange nel confronto tra i primi GP del 2025 e quelli della scorsa stagione: 35 punti raccolti da Hamilton e Leclerc tra Melbourne, Shanghai e Suzuka contro i 93 incasellati dallo stesso Leclerc e da Carlos Sainz nel 2024 tra Sakhir, Jeddah e Melbourne, oltretutto con una Sprint in meno e con la doppietta Sainz-Leclerc in Australia in più. I conti sono presto fatti... e non tornano. Oltretutto il tempo stringe: in Giappone ha preso il via un trittico di GP che riprende già il prossimo weekend in Bahrain e si completa quello successivo in Arabia Saudita, al termine del quale il panorama sarà ben definito.

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Qual è la strada da prendere per cambiare - fin dalla doppai trasferta arabica di Sakhir e Jeddah il segno di una stagione iniziata indubbiamente sottotono? Il Team Principal Frederic Vasseur ha sottolineato al termine del Gran Premio del Giappone che la ricetta non sta nell'introduzione di aggiornamenti che - in assenza di una piena comprensione della SF-25 così com'è attualmente - potrebbero addirittura rivelarsi controproducenti. Serve appunto trovare il classico bandolo della matassa e poi esplorare il potenziale di una monoposto che anche in Giappone (anche se in misura minore rispetto a Melbourne e Shanghai) ha colto in contropiede piloti e ingegneri. Non occorre (ancora) fasciarsi la testa, dalle parti di Maranello, ma al contrario lasciarla ben libera di studiare le contromosse.

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Anche nel 2024 (nonostante un avvio come abbiamo visto decisamente più brillante), la candidatura al titolo Costruttori emerse gradualmente nel corso dell'estate e prese forza con la straordinaria vittoria di Charles Leclerc il primo giorno di settembre a Monza. Non è tardi insomma per rilanciarsi, tutt'altro (siamo solo ai primi tre GP di una stagione che ne conta ventiquattro), ma solo nella corsa al titolo Costruttori. Diverso è il discorso per il ben più importante titolo Piloti, dove il ritardo di Leclerc e Hamilton dalla vetta è già cospicuo: non si tratta solo di punti (anche in questo caso siano solo all'inizio di un lungo cammino), quanto di tendenza. Resta da dire - ma non è un dettaglio secondario del campanello d'allarme che riguarda il feeling ancora tutto da trovare tra Hamilton e il suo ingegnere di pista Riccardo Adami: un "nodo" da sistemare presto, anche in questo caso per massimizzare sia l'investimento fatto dalla Ferrari con lo storico ingaggio del sette volte iridato, sia l'abilità e l'esperienza del cinquantunenne ingegnere bresciano.

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