La sfida alla McLaren per il titolo Costruttori è ancora aperta ma la Scuderia ha bisogno di una doppietta nel deserto (del Nevada)
di Stefano Gatti© Getty Images
C'erano due piloti vestiti di rosso sul podio del Gran Premio di Las Vegas della scorsa stagione ma uno solo era... l'originale: Charles Leclerc, secondo al traguardo alle spalle di un "immacolato" Max Verstappen! A creare l'illusione ottica era stato in quell'occasione l'outfit ignifugo sfoggiato per ragioni di marketing da Sergio Perez, (come d'altra parte quello candido del proprio capitano), terzo al traguardo con l'altra Red Bull. Per la seconda edizione "moderna" del GP by night del Nevada alla Scuderia di Maranello servono invece ad ogni costo entrambi i propri piloti nei quartieri altissimi dell'ordine d'arrivo, possibilmente sui primi due gradini del podio. È questa in buona sostanza la "conditio sine qua non" che gli uomini guidati da Frederic Vasseur devono soddisfare per continuare a contendere alla McLaren il titolo Costruttori. Il team papaya guida infatti la classifica generale con 593 punti contro i 557 della Ferrari: una "forbice" attuale di trentasei lunghezze determinata dal parziale negativo di sette punti incassato dalla Ferrari in Brasile dopo quelli al contrario ampiamente positivi delle prime due tappe del tour nelle Americhe che si chiude proprio a Las Vegas. Grazie alla vittoria di Leclerc ad Austin (con Sainz secondo a completare la doppietta) e a quella dello spagnolo a Città del Messico (Leclerc terzo dietro a Norris), la Ferrari aveva eroso di ben 46 punti il vantaggio accumulato fino a Singapore dagli storici rivali. Si preanuncia una volta finale particolarmente combattuta. Va da sé che ai "nostri" servono due... gladiatori da mandare in campo nell'arena del Nevada. Attenzione però ai leoni, anzi ai colpi di coda dei "Tori": Red Bull è terza con 544 punti, solo tredici meno delle Rosse, ma avrà bisogno del contributo di Perez per rientrare in gioco... almeno per il secondo gradino del podio finale.
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Gladiator II oppure due gladiatori per la Ferrari a Las Vegas? Modalità attacco in ogni caso nelle dichiarazioni di vigilia di Frederic Vasseur. Il Team Principal e la linea di comando rossa affidano innanzitutto a Leclerc e Sainz il compito di ripetere la performance delle qualifiche 2023: pole position per il monegasco, secondo tempo per il compagno di squadra, al via però dalla sesta fila causa sostituzione della power unit. Si tratterà poi di fare del "fine tuning" nel GP, per migliorare il secondo posto di Charles e il sesto (in rimonta) di Carlos nell'ordine d'arrivo.
"Inizia il rush finale di questa intensa stagione con l’ultima tripletta: tre gare in notturna e in ambiente desertico. Siamo fiduciosi nel nostro potenziale, sappiamo cosa dobbiamo fare per tenere aperta la battaglia nella classifica Costruttori. A Las Vegas ci attende un circuito cittadino estremamente veloce e con poche curve, molte delle quali ad angolo retto. Le insidie non mancheranno, a cominciare dalle temperature, che si attendono molto basse nelle ore serali. Riuscire a mettere le gomme nella giusta finestra di esercizio - sia per la qualifica che per la gara - sarà dunque cruciale. L’anno scorso abbiamo lottato per la vittoria. Puntiamo ed essere tra i protagonisti. Ci siamo preparati al meglio: i piloti e tutto il personale hanno potuto tirare il fiato, siamo pronti a ripartire".
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Una delle stagioni più aperte da quando la Formula 1 è entrata nell’era ibrida (2014) si avvia al termine. Con il Gran Premio di Las Vegas, prende il via questa settimana l’ultima tripletta del campionato, che fin qui ha visto vincere ben sette piloti e quattro vetture diverse. Entrambi i piloti della Scuderia Ferrari hanno conquistato più di una vittoria e la squadra è l’unica ad aver centrato la pole position con entrambe le vetture. Nella classifica Costruttori i primi quattro team sono racchiusi in 49 punti con la squadra di Maranello seconda a -36 da McLaren, quando in palio ce ne sono ancora 147.
La pista di Las Vegas è stata inaugurata lo scorso anno, quando la Formula 1 è tornata nella città del Nevada a quarantadue anni dall’ultima corsa disputata sul poco entusiasmante circuito ricavato nel parcheggio del Caesar's Palace. Tutt’altra cosa è il tracciato della Las Vegas Strip, super veloce e spettacolare. La velocità è infatti la sua caratteristica principale, con le vetture che toccano media pari a 240 chilometri all'ora sul giro, anche se non mancano alcune sezioni tecniche.
Il giro inizia con una breve accelerazione fino a curva 1 - uno stretto tornante a sinistra che offre opportunità cruciali di sorpasso - seguito da una sezione di pista altrettanto stretta e tortuosa. Le vetture sfrecciano quindi lungo uno dei due lunghi rettilinei prima di frenare a fondo per curva 5 e affrontare la lenta chicane di curva 7, che introduce poi all’ultimo tornante stretto a sinistra. Da quel momento in poi è tutta una questione di coraggio e velocità. Quasi a pieno gas, le vetture accelerano attraverso curva 10, leggermente angolata, e affrontano la 12, stretta a sinistra, che le porta sul rettilineo di 1,9 km, noto come "The Strip". Con il pedale a tavoletta, i piloti raggiungono in quel punto velocità superiori a 350 km/h prima di frenare bruscamente per infilarsi nella esse formata dalle curve 14-15-16 e poi lanciarsi nel rettilineo finale leggermente in curva. Il giro, 6.201 metri, si completa in poco più di un minuto e mezzo.
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Si corre nel deserto del Moja,dove il clima in questa stagione comporta temperature piuttosto rigide, soprattutto di notte. Con una temperatura media in pista di 15°C, le condizioni saranno molto simili a quelle dei test invernali e di conseguenza, pneumatici e freni potrebbero faticare a raggiungere la temperatura ottimale, creando possibili imprevisti sia in qualifica che in gara. Sull’asfalto freddo della pista ad alta velocità di Las Vegas, gli pneumatici sono sottoposti a uno stress notevole, che può influenzare significativamente la strategia. Nel 2023, la maggior parte delle squadre ha optato per una strategia a una sosta: partendo con pneumatici di mescola Medium e passando a quelli Hard intorno a metà gara. Prevedendosi le medesime condizioni, è lecito attendersi strategie simili per il 2024. Le frenate impegnative e le molte opportunità di sorpasso distribuite lungo il circuito fanno sì che l’imprevisto possa essere dietro l’angolo e con esso l’ingresso della Safety Car. Piloti e strateghi dovranno dunque essere pronti per fare pit stop nel momento più vantaggioso.
Il Gran Premio di Las Vegas è l’unico dei tre disputati negli Stati Uniti a svolgersi di notte, con gli orari delle varie sessioni significativamente diversi dal solito. Il weekend inizia giovedì alle 18.30 locali (venerdì ore 3.30 CET) con la prima sessione di prove libere, seguita dalla seconda 22 (7 CET). La terza sessione di libere andrà in scena venerdì alle 18.30 (sabato 3.30 CET) con le qualifiche che saranno alle 22 (7 CET), la medesima ora nella quale prenderà il via la gara sabato (domenica alle 7 CET). Da percorrere 50 giri pari a 309,958 km.
La Ferrari negli USA
GP disputati: 65
Debutto: Indianapolis 500 Miles 1952 (A. Ascari rit.)
Vittorie: 14 (21.54%)
Pole position: 18 (27.69%)
Giri più veloci: 16 (24.61%)
Podi: 46 (23.59%)