L'unico acuto il sorpasso di Vettel su Verstappen al primo giro. Poi il vuoto assoluto...
Lo scenario è desolante. Consegna una squadra allo sbando, quando invece occorreva lo smalto per un ultimo disperato attacco alla Mercedes e al fenomeno assoluto che la guida. Vettel ha offerto un numero appena, il sorpasso su Verstappen al primo giro. Poi il vuoto assoluto, condito da scelte strategiche imbarazzanti e dall’inevitabile resa di Sebastian che beccava un paio di secondi al giro da Hamilton.
Game over quindi, anzi Tilt, come la scritta che compariva sui flipper quando spingevi troppo per evitare di perdere. I dati di realtà sono abbastanza semplici. Hamilton è più forte di Vettel, come sottolineato dal giro leggendario nelle qualifiche di Singapore. Roba che non si vedeva dai tempi di Senna. Concetto che Lewis ha ribadito in gara con agilità imbarazzante.
Così come la Mercedes è più solida come realtà agonistica rispetto alla Ferrari, nonostante la la superiorità tecnica di Maranello. Mercedes che è stata punto d’approdo di tecnici cacciati dalla Ferrari. Il mondiale aveva preso la sua direzione dopo Monza. Ma andare avanti così rappresenta un supplizio per chi credeva davvero che il 2018 sarebbe stato l’anno buono. Invece no.
Così l’autografo dell’ultimo campione del mondo in rosso resterà, con elevatissime probabilità, quello di Kimi Raikkonen del 2007. Un ritardo inaccettabile dentro un percorso temporale che ha bruciato Fernando Alonso e ora sta cuocendo Sebastian Vettel.