Il General Manager della Scuderia traccia la rotta ferrarista verso il decimo appuntamento iridato
di Stefano Gatti© Getty Images
"Sapevamo che Silverstone per noi sarebbe stato un appuntamento critico. Sulla carta in Ungheria dovremmo andare meglio, poi però non è mai solo questione dell'intero pacchetto che si adatta ad un tracciato ma di messa a punto specifica, di lavoro di preparazione dell'intero fine settimana e partire bene al venerdì è un fattore-chiave. Sarà così anche a Budapest, soprattutto perché si tratta di una pista sulla quale sorpassare è molto difficile".
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"Scattando dalla seconda e dalla terza fila, a Silverstone eravamo convinti di fare molto meglio. Non possiamo essere contenti della nona e della decima posizione al traguardo, ma dobbiamo considerare il weekend di gara nel suo insieme. Non abbiamo fatto un test di durata al venerdì, ne abbiamo fatto solo uno con gli penumatici soft ma Leclerc è stato a lungo bloccato ai box per un problema tecnico ed eravamo preoccupati per il degrado. Probabilmente siamo stati mentalmente condizionati dalle prime gare della stagione, così in Inghilterra siamo stati troppo prudenti sulla gestione delle gomme e non abbiamo spinto abbastanza.
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Siamo stati piuttosto sfortunati con la Safety Car, ma questo è fuori dal nostro controllo. Dobbiamo invece concentrarci su ciò che possiamo gestore e credo che avremo potuto spingere molto di più. È vero che abbiamo avuto molto meno degrado-gomme. Era il nostro problema principale fin dall'inizio della stagione e non ne abbiamo sofferto a Silverstone. Purtroppo ci è invece mancato il ritmo, soprattutto rispetto alla Mercedes. Probabilmente anche a causa del fatto che la nostra macchina era un po' instabile per via del vento".