La decisione della Federazione Internazionale arriva dopo i problemi emersi a Baku, lamentati in particolare da Lewis Hamilton
"Porpoising", si chiama così il fenomeno aerodinamico che provoca forti vibrazioni alle monoposto di Formula 1, o più semplicemente i "saltellamenti". La FIA ha deciso di intervenire per salvaguardare la salute e la sicurezza dei piloti emanando una direttiva tecnica per limitare il problema. Un provvedimento necessario, dopo le tante lamentele dei protagonisti, ma soprattutto dopo le immagini di Hamilton alla fine del Gp di Baku. Il campione inglese era uscito a fatica dall'auto, talmente era forte il dolore alla schiena.
Nel testo della direttiva, la FIA invita ciascun team ad apportare "gli adeguamenti necessari per ridurre o eliminare questo fenomeno". In particolare, "un controllo più attento del fondo delle vetture e degli skid block (i pattini, ndr.), sia in termini di progettazione che di usura osservata". Verrà definita anche "una metrica" che si baserà sull’accelerazione verticale della macchina, così da stabilire il limite accettabile delle oscillazioni. La FIA ha fatto sapere che tale formula matematica è "ancora in fase di analisi" e ha chiesto ai team di contribuire a questo studio. Oltre le misure a breve termine, la Federazione Internazionale ha comunicato che convocherà un incontro con le varie scuderie per definire delle misure che limitino il porpoising anche nel medio termine. La FIA ha spiegato che la decisione presa arriva dopo aver consultato i suoi medici specializzati: "In uno sport in cui i protagonisti guidano abitualmente a velocità superiori a 300 km/h, si ritiene che tutta la concentrazione di un pilota debba essere messa su questo compito e che l'eccessiva stanchezza o il dolore avvertito da un pilota possano avere conseguenze significative in caso di perdita di concentrazione". Una decisione presa a tre giorni dal Gran Premio di Montreal, nona tappa del Mondiale, e su cui sicuramente si scatenerà un certo dibattito, in quanto i "saltellamenti" sono un problema per alcune vetture più che per altre, una su tutte la Mercedes, mentre RedBull e Ferrari sembrano soffrirne molto meno.