Il consulente Red Bull ha candidamente ammesso di aver fatto la proposta ai vertici della scuderia: "Diciamo che non è stata ben accolta"
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Helmut Marko non è certo nuovo a sparate fuori dalle righe, ma l'ultima è davvero ai limiti della follia: esporre i propri piloti piloti al coronavirus per renderli immuni in vista dell'inizio della stagione di Formula 1. "La mia idea era di organizzare un campo dove riempire in qualche modo questo periodo morto, dal punto di vista sia fisico sia mentale - ha detto il consulente Red Bull alla TV austriaca ORF - Sarebbe stata l'occasione ideale per i piloti per contrarre l'infezione (da Covid-19, ndr). In questo modo sarebbero poi stati pronti per quando comincerà l'azione". Marko ha poi sottolineato che, fortunatamente, la sua pazza idea non è stata presa in considerazione: "Mettiamola così, diciamo che non è stata ben accolta...".
La "strategia" di Marko si basa sul fatto che i piloti supererebbero senza problemi la malattia e poi non potrebbero più prenderla, cosa per altro non ancora suffragata da evidenze scientifiche: "Abbiamo 4 piloti in Formula 1 (2 in Red Bull e 2 in Toro Rosso, ndr) e 8-10 nel programma junior. Sono tutti ragazzi forti e in piena salute e dopodiché sarebbero pronti per una stagione dura".
Ora, per fortuna, in casa Red Bull ci si concentra solamente sulla preparazione fisica: "Max Verstappen sta facendo molte gare al simulatore, a volte anche più di una al giorno. Corre più adesso che in una stagione normale. Inoltre hanno tutti un fisioterapista che li assiste per gli esercizii. È fondamentale farlo ora, perché con una stagione compressa di 15-18 gare sarà difficile trovare tempo tra un GP e l'altro".