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FORMULA UNO

Giovani di talento o piloti da "usato sicuro"? Mercato piloti F.1 in bilico

Con Lewis Hamilton già a buon punto nella missione titolo, la seconda parte del Mondiale è destinata a vivere dei "colpi" grandi e piccoli del mercato piloti.

di Stefano Gatti
29 Set 2020 - 18:01

Mick Schumacher ha già un piede dentro l'abitacolo di una monoposto da GP. Lewis Hamilton ha già le mani sul settimo titolo iridato e si appresta a rinnovare con la Mercedes. Tra questi due estremi brulicano voci, indiscrezioni e suggestioni di un mercato piloti destinato a ravvivare il "girone di ritorno" di una stagione che, complice lo strapotere della Mercedes, il vorrei-ma-non-posso di Verstappen e l'inconsistenza della Ferrari, difficilmente potrà offrire argomenti altrettanto "succosi".

L'annuncio della presenza di Mick Schumacher e di Callum Ilott al volante rispettivamente di Alfa Romeo e Haas nel primo turno di prove libere del GP dell'Eifel tra due fine settimana al Nuerburgring offre il fianco a qualche considerazione su un mercato piloti che deve ancora sciogliere molti dubbi sulla composizione degli schieramenti per il Mondiale del 2021. La promozione del figlio di Michael a titolare prende consistenza giorno dopo giorno e la sua presenza al volante al posto di Antonio Giovinazzi (prossimo comunque alla riconferma) nella mattinata di venerdì 9 ottobre al Nuerburgring ne è ulteriore conferma. Ma il suo ingaggio per correre con il Biscione avrebbe senso a  fianco di un pilota d'esperienza. Come lo è (non potrebbe esserlo di più!)  l'attuale pilota Alfa Kimi Raikkonen, le cui decisioni circa il proprio futuro ("Iceman" ha un'opzione a proprio favore da far valere) sono attese nel giro di pochissimi giorni. Schumi Jr. peraltro potrebbe benissimo trovare spazio nel Mondiale 2021 nel team Haas...

Appare più difficile il passaggio diretto al Mondiale del primo inseguitore del giovane Schumacher nella corsa al titolo del campionato di Formula 2: il britannico Callum Ilott che, nei novanta minuti di prove libere del venerdì mattina in Germania si metterà al volante di una Haas-Ferrari (ancora non è dato di sapere se al posto di Kevin Magnussen oppure di Romain Grosjean). Esperimenti... ufficiali, quelli di Schumacher Jr. e di Ilott, resi possibili anche dalla lunga sosta della serie cadetta (due mesi)  prima del rush finale con le tappe back-to-back in Bahrein l'ultimo weekend di novembre e ed il primo di dicembre. Dovrà invece attendere l'ultimo GP del Mondiale per la sua occasione Robert Shwartzman (anche lui prodotto della Ferrari Driver Academy, nonché compagno di squadra di Schumi Jr. nel Prema Racing). Scenderà infatti in pista - Alfa Romeo oppure Haas,  sarà deciso più avanti - nella FP1 di Abu Dhabi a metà dicembre ma il percorso del talentuoso pilota russo prevede presumibilmente un'altra stagione in Formula 2. Il sedile di un'Alfa Romeo oppure quello di una Haas sono in cima ai pensieri di piloti che in Formula Uno hanno già avuto una o più chances e che (in fondo meritandosela) puntano a ritagliarsene un'altra in squadre alle quali possono offrire appunto esperienza: magari proprio per integrare la freschezza (e la conseguente mancanza d'esperienza) dei giovani "rampanti", segnatamente quelli della FDA.

Stiamo parlando in particolare di Sergio Perez e di Nico Hulkenberg. Il primo paga in prima persona l'ingaggio di Sebastian Vettel da parte del suo attuale team, la Racing Point. Il secondo, ingaggiato proprio dalla RP per sostituire lo stesso Perez (positivo al Covid-19) nei due GP "agostani" di Silverstone, ha dimostrato di avere ancora i numeri per ben figurare. Sia il tedesco che il messicano, sempre seguendo le suggestioni del mercato piloti (e salendo - parecchio - di livello) potrebbero permettere.... alla Red Bull di sfidare la Mercedes nel Mondiale Costruttori, nel caso il team austriaco decidesse di mettere al fianco della "stella" Verstappen un pilota di maggior consistenza di Alexander Albon, in grado di dare un contributo più pesante (in termini di punti iidati) rispetto al pilota thailandese di passaporto britannico dal rendimento a dir poco altalenante. Ma questo significherebbe per la Red Bull stessa sconfessare la propria filosofia, anzi abbandonarla del tutto.

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