Il Mondiale affronta nel weekend il primo appuntamento di un'estate senza tregua... o quasi
di Stefano Gatti© Getty Images
Con leggero anticipo rispetto a un anno fa (nel 2022 era domenica 10 luglio) quello che sta per scoccare è un anniversario emblematico e scomodo: un anno dall'ultima vittoria della Ferrari nel Mondiale. Ricorrenza significativa, perché Charles Leclerc regalò alle Rosse la vittoria proprio in casa del nemico Red Bull (Max Verstappen si prese "solo" il contentino"-Sprint della vigilia) ma non esattamente da festeggiare. Semmai, un motivo di ulteriore riflessione, dalle parti di Maranello, in avvicinamento al nono appuntamento del Mondiale: il primo di un'estate caldissima che mette in fila ben sei Gran Premi nell'arco di dieci settimane (luglio in particolare è un mese senza respiro) e due mesi praticamente esatti "a tavoletta" (domenica 3 settembre è in programma il Gran Premio d'Italia), prima del gran finale overseas: altri otto GP tra settembre e novembre, un terzo dell'intera stagione.
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Meglio però concentrarsi sul presente, anzi sul recentissimo passato. Reduce dalla vittoria di Sainz nel GP d'Inghilterra a Silverstone, la Scuderia di Maranello confermò il suo buon momento replicando la prima vittoria dello spagnolo nel Mondiale con il successo del suo compagno di squadra monegasco al termine di un GP nel quale lo stesso Carlos fu costretto alla resa per un principio d'incendio della sua monoposto. Leclerc tagliò per primo il traguardo davanti a Verstappen e alle due Mercedes di Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Un fine settimana però dal bilancio ampiamente in territorio positivo, illuminato anche dal secondo e dal terzo posto di Charles e di Carlos nella Sprint ma al tempo stesso anticipatore di un digiuno che dura tuttora e che - salvo episodi particolari - sembra difficile interrompere in tempi brevi, anche perché la concorrenza quest'anno ha infoltito i ranghi e alzato ulteriormente la classica asticella.
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Di fatto, un anno fa di questi tempi lo straordinario avvio di stagione era ormai lontano nel tempo (Charles aveva vinto il primo e il terzo GP dell'anno a Sakhir e Melbourne) e la doppietta Silvesrtone-Spielberg rappresentò l'ultima impennata rossa dentro un Mondiale che aveva ormai preso la direzione di Milton Keynes. Un anno dopo, la tappa "alpina" del Mondiale rappresenta l'ennesima occasione di riscatto per i due piloti della Ferrari e per una cabina di regia che non ha ancora finito di cambiare pelle. E pur essendo giusto guardare al futuro e guardare in faccia alla realtà, resta l'amarezza per l'andamento...lento di una stagione nettamente al di sotto delle aspettative.
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