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Secondo successo stagionale per il pilota messicano della Red Bull nel quarto appuntamento del Mondiale
di Stefano Gatti© Getty Images
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Dopo l'Arabia Saudita, l'Azerbaijan: Sergio Perez vince a Baku, fa il bis del podio alto di Jeddah e fa pari con Max Verstappen che - superato dopo tre giri Charles Leclerc (autore della pole), perde il comando cambiando pneumatici appena prima dell'ingresso in pista della Safety Car per un lungo fi Nyck De Vries. Superato una seconda volta da Verstappen, Leclerc chiude terzo respingendo nella fase centrale del GP la rimonta di Alonso, per la prima volta quest'anno giù dal podio. Carlos Sainz chiude al margine basso della top five un weekend complicato, tenendosi dietro la Mercedes di Hamilton. Lance Stroll è settimo davanti a Russell.
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Sergio Perez a Baku fa il pieno di vittorie (Sprint e GP Long Distance), il pieno di punti e soprattutto il pieno di autostima: weekend motivazionalmente impeccabile per il messicano che - a fine gara - si dice convinto di aver avuto sempre in pugno la vittoria, con o senza l'aiutino della Safety Car. Per Checo infatti il pit stop ritardato rispetto a quello del proprio capitano lo avrebbe comunque proiettato in prima posizione. Manca la controprova ovviamente ma i fatti sono fatti e - una volta avuta pista libera davanti, Perez ha fatto valere (anche) la sua predilezione per il tracciato cittadino anomalo della capitale dell'Azerbaijan, oltre naturalmente alle qualità della Red Bull. Vincitore a Baku anche nel 2021, allora però grazie all'esplosione della posteriore sinistra della monoposto di Verstappen, questa volta il messicano ha fatto tutto da solo o quasi, pareggiando il conto delle vittorie stagionali con SuperMax per quanto riguarda il GP domenicale,ma superandolo nel totale grazie al successo nella Sprint del sabato azero.
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Nel Mondiale Verstappen guida con 93 punti: sei in più dello stesso Perez, con Alonso ormai staccato a quota 60. Per la prima volta dall'inizio dell'anno lo spagnolo di Aston Martin perde il... posto fisso: quello sul terzo gradino del podio. Colpa o merito (a seconda dei punti di vista) di un Leclerc in un certo senso imperiale: imbattibile in qualifica, lucidissimo nella visione-gara, anche se la sua monoposto "sul lungo" non lo è altrettanto. Dopo quello Sprint del sabato (secondo dietro a Perez), Charles regala il primo podio Long Distance 2023 alla Rossa e prova a risalire la corrente in classifica generale: sesto con 28 punti, sei in meno rispetto a Sainz che lo precede in quinta posizione e che proprio al margine basso della top five (come già al sabato) ha chiuso un weekend decisamente inferiore alle aspettative di Maranello nei suoi confronti: oltre che in quelli di Leclerc, si capisce.
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Davanti ai ferraristi nel ranking iridato c'è Hamilton (48 punti) che a Baku ha... giganteggiato nei confronti del proprio compagno di squadra George Russell. Autore del giro veloce della gara e protagonista di un duello all'arma bianca con Verstappen nella Sprint, il lungo inglese sembra quest'anno più "cattivo" e brillante rispetto allo scorso anno, perdendo però qualcosa (anzi molto) in termini di pulizia di guida e di regolarità: infatti è solo settimo nella classifica generale, a pari punti con Leclerc.
LA CRONACA DELLA GARA
Tutti al via su gomma media, tranne Ocon e Hulkenberg (hard) dal fondo della corsia dei box. Scatto perfetto di Leclerc dalla pole position. Alle sue spalle le Red Bull di Verstappen e Perez, poi Sainz con l’altra Ferrari. Verstappen prende il comando alla fine del terzo giro grazie al DRS, proprio sulla linea del traguardo. Dietro ai primi tre Sainz, Hamilton, le Aston Martin di Alonso e Stroll, Norris e Russell. Al sesto giro anche Perez salta la Ferrari numero sedici: due Red Bull davanti a due Ferrari ai vertici del quarto appuntamento del Mondiale. Prime soste nella seconda metà della classifica per pasare alla mescola hard. Hamilton e Norris si fermano al giro dieci. Verstappen si ferma al giro seguente. Safety Car per l’uscita di pista di De Vries che va lungo e danneggia l’anteriore sinistra contro il muretto. Pit stop in posizione di vantaggio per Perez e per entrambe le Ferrari e le Aston Martin. Perez e Leclerc tornano in pista davanti a Verstappen, Sainz mantiene la quarta posizione. Paga dazio invece Hamilton che - entrato ai box prima della Safety come Verstappen - scende in decima posizione. Con l’altra Mercedes invece Russell sale in sesta posizione tra le Aston Martin di Alonso e Stroll. Ottavo e nono Ocon e Hulkenberg che erano scattati dai box con le hard.
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Si riparte al 14esimo giro: Perez al comando, Verstappen infila Leclerc, Alonso supera Sainz, parzialmente rallentato dal compagno di squadra: ripartenza da incubo per le Rosse. Hamilton in un giro da decimo e settimo. Stroll colpisce il muro con l’anteriore sinistra al giro diciassette ma prosegue apparentemente senza danni, poi allarga troppo una traiettoria all’ingresso del velocissimo settore finale e Hamilton gli soffia la sesta posizione. Ormai a metà distanza (25/51) Perez al comando su Verstappen, Leclerc terzo a dodici secondi dal leader. Poi Alonso in pressing sul monegasco, Sainz sotto pressione da parte di Hamilton, Stroll, Russell, Ocon e Hulkenberg a chiudere la top ten: questi ultimi due ancora sullo stesso treno di pneumatici della partenza. In testa alla corsa Perez e Verstappen si strappano a vicenda e a più riprese giro veloce e relativo punto-bonus, il messicano sembra fuori dalla portata del due volte campione del mondo.
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Leclerc sembra in grado di resistere ai tentativi di rientro (in zona DRS) di Alonso. Hamilton invece stringe i tempi sull’altra Ferrari di Sainz. Dieci giri alla bandiera a scacchi, posizioni consolidate nella top ten. Solo Hamilton mette ancora pressione a Sainz. Al traguardo Perez vince il GP dell’Azerbaijan (dopo il successo nella Sprint del sabato) davanti a Verstappen e Leclerc. Poi Alonso (per la prima volta quest'anno fuori dal podio), Sainz, Hamilton, Stroll, Russell (autore del giro più veloce della gara), Norris e Tsunoda.