Il sette volte iridato e il suo connazionale non hanno più scuse
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Uno è un caso da cinque Gran Premi, l'altro lo è da qualche anno. Sir Lewis Hamiton e Lando Norris lasciano con un fiatone non solo metaforico l'afa saudita sperando che Miami e la Florida tra due settimane possano finalmente regalare ad entrambi qualche raggio di sole in una stagione fin qui contraddittoria. Negativa no, non si può formalmente dire, visto che il sette volte campione del mondo può pur sempre "accampare" la vittoria nella Sprint di Shanghai e il suo connazionale in tuta papaya ha vinto il primo GP dell'anno a Melbourne e solo al termine di quello dell'Arabia Saudita ha dovuto abdicare (lui spera provvisoriamente e noi glielo auguriamo) alla leadership nel Modiale piloti.
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Però... c'è un però, anzi ce ne sono due. E se sir Lewis deve sostanzialmente guardarsi dentro e ritrovare il "fuoco", a Norris fare altrettanto (come lui stesso dichiara di dare da un paio di GP) pare servire molto meno (e anzi essere dannoso), perché il suo "problema" Lando ce l'ha lì nel garage a fianco. Mettendola sulla provocazione (ma neanche poi tanto) Hamilton e Norris sono attualmente due piloti sull'orlo di una crisi di nervi. A sir Lewis non riescono bene neanche le battute in stile "british sense of humour", Lando ad "alleggerire"non ci prova nemmeno: deve stare serio al cento per cento, solo che anche questo è un esercizio che al momento riesce mille volte meglio al suo compagno di squadra Piastri. È già tempo di scelte dolorosissime ma quasi improcrastinabili per Ferrari e McLaren? Una fase delicata della quale, in prospettiva, potrebbero approfittare la Mercedes ma soprattutto Verstappen. Non dimenticatevi mai di Max, mai!