L'ultimo atto del Mondiale scatta con il miglior tempo del sette volte iridato nel primo turno di prove libere
di Stefano Gatti© Getty Images
Mercedes riprende più o meno dove aveva lasciato cinque giorni fa in Brasile: miglior tempo di Lewis Hamilton davanti a George Russell all'alba del weekend di Abu Dhabi che chiude il Mondiale. Per sir Lewis 220 millesimi di vantaggio sul compagno di squadra che a San Paolo ha conquista la sua prima vittoria. Dietro alle due W13 spunta la Ferrari di Charles Leclerc (+0.255) che precede Sergio Perez (+0.334) e l'altra Red Bull di... Liam Lawson che sostituisce "da regolamento" il bi-campione del mondo Max Verstappen ed è il migliore degli otto (!) giovani e meno giovani che sostituiscono nell'occasione i piloti titolari. Sesto tempo per Sebastian Vettel - al suo ultimo GP - e settimo per il russo (con licenza israeliana) Robert Shwartzman, in pista con la Ferrari abitualmente guidata da Carlos Sainz.
Filo rosso (anzi d'argento) tra Interlagos e Yas Marina: Mercedes apre con una "doppietta" il fine settimana del GP di Abu Dhabi, a posizioni invertite rispetto al recentissimo GP del Brasile ed al termine di una sessione anomala e in qualche modo "futuribile", visto che in pista scendono otto piloti diversi dai titolari e (al netto del veterano Robert Kubica per Guanyu Zhou!) si tratta di otto "young drivers" che puntano al posto fisso. Anomalia che costringe tra gli altri al riposo forzato il ferrarista Sainz ed il campione del mondo Verstappen. Anche con entrambi in pista però difficilmente la prima fila virtuale avrebbe avuto aspetto e colori diversi. Fuori tempo massimo, la W13 di Stoccarda sembra essere diventata la macchina da battere. Ci crede tanto e ci spera anche di più Hamilton, all'ultima chance di cogliere almeno una vittoria nel Mondiale (ancora per poco) in corso, mentre Russell punta ad un bis che sarebbe molto significativo in chiave rapporti di forza 2023 con lo stesso Lewis.
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Dietro alle Mercedes c'è la F1-75 di Leclerc. Secondo solo al suo Team Principal come personaggio più chiacchierato della settimana, il monegasco precede il messicano Perez, suo diretto rivale nella corsa al secondo posto nel Mondiale piloti mentre il neozelandese Lawson cerca di non far rimpiangere troppo SuperMax e tutto sommato ci riesce, portando in alto la Red Bull dell'olandese: quinto a poco più di due decimi da Perez.
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Nella top ten della classifica del turno d'apertura si piazza agevolmente anche il russo di Tel Aviv Shwartzman (alla sua seconda uscita con la F1-75 dopo Austin) e si mette in testa un'idea meravigliosa: nel senso che Robert indossa un casco dorato... alla Verstappen (!) e chiude settimo a 796 millesimi dalla vetta. A dividerlo dall'altro "pulcino" Lawson - con un testacoda generazionale a trecentosessanta gradi - c'è Sebastian Vettel, al GP d'addio ed al centro dell'attenzione generale come se a Yas Marina andasse in caccia del suoi quinto titolo!
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Completano la top ten Daniel Ricciardo, Valtteri Bottas ed Alexander Albon, in quest'ordine dall'ottava alla decima casella della classifica, la cui seconda pagina è infarcita di test drivers e piloti di riserva, con quattro giovani battuti (sul tempo, letteralmente) da Robert Kubica. Il polacco stampa un buon quattordicesimo tempo davanti allo statunitense Logan Sargeant (Williams di Latifi), mentre Pietro Fittipaldi (diciassettessimo con la Haas di Schumacher) segue a ruota il titolare del team USA (ed eroe di San Paolo) Kevin Magnussen. Ultime tre caselle per Patricio O'Ward con la McLaren di Norris, per Jack Doohan con la Alpine (da lui guidata in Messico) di Alonso e per il campione in carica della Formula 2 Felipe Drugovich sulla Aston Martin che per il resto del weekend torna nelle mani del canadese Stroll.
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