Hamilton passa col rosso, Antonelli sogna un debutto a sorpresa, Sainz medita vendetta

La stagione degli show globali tutti riflettori e lustrini, quella dei road event e delle presentazioni-non-presentazioni è storia: è tempo di fare sul serio, finalmente! Si procede per macrotemi, ma l'ora del fine tuning è dietro l'angolo. Hamilton al volante della Ferrari, Verstappen alla caccia del quinto titolo, la McLaren superfavorita, il debutto di Antonelli con la Mercedes, i possibili outsider con Sainz e la Williams in testa. Ci fermiamo qui per non generalizzare ma alla "wishlist" della 75esima edizione del Mondiale andrebbero aggiunte almeno due o tre altre voci. Sì perché - nonostante stia per prendere il via la quarta ed ultima stagione dell'attuale regolamento tecnico e l'anno zero sia il prossimo - i test precampionato di fine febbraio a Sakhir hanno sollevato un polverone che non si è ancora depositato sull'asfalto.

Non si va oltre la netta separazione tra le Big Four McLaren, Ferrari, Red Bull, Mercedes e il resto del mondo, anzi del Mondiale. Non ci si può seriamente avventurare oltre i macrotemi di cui sopra: all'Albert Parlk di Melbourne il compito di mettere un po' d'ordine nell'attuale caos. Piloti, ingegneri e maestranze superspecializzate delle dieci squadre (aspettando Cadillac che scalda già i motori - Ferrari - per il 2026) hanno raggiunto la lontana Australia (o si apprestano a farlo)per una prima stagionale attesissima.

L'Albert Park di Melbourne intanto è tutto un cantiere, o meglio è pronto a chiudere gli ultimi varchi a runners, bikers, mamme e nonni con figli e nipoti al seguito. Il campo base della zona box è tutto un viavai di muletti e operai intenti a movimentare verso la loro destinazione le casse di materiale tecnico griffate Ferrari, Aston Martin, Haas e via dicendo verso la loro destinazione finale nei garage assegnati.

Non si attendono ormai che i grandi protagonisti dello show che scatta venerdì 14 marzo con i primi turni di prove libere, sale ulteriormente di livello sabato 15 con le prove ufficiali (per la primi Sprint - a Shanghai - bisognerà pazientare altri sette giorni) e culmina domenica 16 marzo con la trentanovesima edizione del Gran Premio d'Australia: la ventottesima a Melbourne, dove il Mondiale è atterrato nel 1996, dopo le prime undici "rappresentazioni" consecutive ad Adelaide (1985-1995). Teatro delle operazioni un tracciato - il "cittadino anomalo" dell'Albert Park appunto che - complice la sua stessa ambientazione - ha subito negli danni poche e marginali modifiche a livello di layout e infrastrutture.

Come spesso accade al via di un Mondiale, viene da pensare ad una classifica che - specialmente in condizioni meteo particolari o estreme - potrebbe fornire qualche risultato altrettanto anomalo e la chance di brillare fornire a qualche rookie (pensiamo prima di tutti gli altri esordienti al nostro Antonelli). Magari anche a qualche presunto midfielder già a caccia di rivincite, e pensiamo prima di tutti gli altri all'esodato Ferrari Sainz, motivatissimo all'idea di levarsi subito qualche fastidioso sassolino dalle scarpe.

Non resta che attendere i primi verdetti australiani che però (è facile immaginarlo per quanto appena detto) dovranno essere sottoposti a verifica a stretto giro di... pista: quella vera e verosimilmente più veritiera (imprevisti meteo a parte) di Shanghai, sia livello di feedback e di prospettiva sui possibili sviluppi della stagione che va ad iniziare. La Cina è più vicina di quanto si possa immaginare ma la strada che porta laggiù passa per l'Australia che torna a dare il via al Mondiale dopo sei anni, complice la cancellazione-Covid del 2020 e quella del 2021 causa emergenza sanitaria mondiale all'epoca ancora in vigore.