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FORMULA 1

Hamilton, un caso (già) aperto: cosa succede a sir Lewis?

Il sette campione del mondo sta faticando più del previsto ad ingranare al volante della Rossa

di Stefano Gatti
14 Apr 2025 - 10:45
 © Getty Images

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Charles Leclerc 32 punti, Lewis Hamilton 25: dopo quattro Gran Premi (un sesto del Mondiale già alle spalle) solo sette lunghezze e Andrea Kimi Antonelli (punti 30) separano i due piloti della Ferrari, quinto e settimo nella classifica generale. Eppure il divario tra il monegasco e sir Lewis è piuttosto evidente, ma se non sta nei numeri, allora dove? Di mestiere, il sette volte iridato è fin qui riuscito a cavarsela ma il suo opaco avvio di stagione (e di avventura ferrarista) è sotto gli occhi di tutti e crea - oltre ad un certo imbarazzo - anche un primo accenno di caso: il caso-Hamilton. Il quarantenne eptacampione di Stevenage corre in difesa fin dal primo GP dell'anno e intanto... gioca d'anticipo. A Sakhir si è esibito per ben due volte (a fine qualifica e a fine gara) nella classica "excusatio non petita" che - si sa, completando la locuzione latina - nasconde un "vulnus" ben presente e relativo alla difficoltà di adattamento alla metodologia (e alla monoposto) Ferrari dopo più di un decennio Mercedes. 

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Ad "aggravare" o comunque complicare la situazione, c'è la maggiore flessibilità del suo compagno di squadra che - lo abbiamo sottolineato nelle nostre pagelle - con il dovuto garbo ma la necessaria determinazione - nelle prime dichiarazioni al termine delle qualifiche ha mandato un chiaro messaggio ai suoi: "Sento che la direzione che ho dato allo sviluppo della macchina da un paio di gare è la strada giusta da seguire".

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Nella stessa sede (tra il sabato che alla domenica) sir Lewis si era invece espresso così:

"Non mi aspettavo un inizio così difficile e di andare così male. Le mie performances sono insufficienti e non ho la costanza necessaria nella comprensione alla mia macchina. Mi dispiace per tutto il team qui e a casa, in fabbrica. Chiedo scusa anche ai tifosi. Però non mollo di certo e oggi spero di avere dimostrato di avere ancora il fuoco dentro". 

Dichiarazioni che fanno un certo effetto. In un certo senso... ad effetto. L'imbarazzo è evidente e - a pensarci bene - a crearne dell'altro adesso è paradossalmente addirittura il successo di Hamilton nella Sprint di sabato 22 marzo scorso a Shanghai. Una vittoria non fa primavera, viene da dire. Intanto Hamilton è un caso, spetta a lui (e solo a lui) smontarlo pezzo per pezzo. Prossima "udienza" tra pochi giorni in Arabia Saudita.

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