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Il silenzio che risveglia la memoria: Lauda e la vittoria nella "prima" di Imola

Il campione austriaco scomparso quattro anni fa vinse nel 1979 la prima gara di Formula Uno disputata a Imola

di Stefano Gatti
20 Mag 2023 - 17:58
 © Getty Images

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Nei giorni dell'alluvione che ha cancellato il GP del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna, un filo sottile e rosso lega Imola, la Ferrari e Niki Lauda, scomparso il 20 maggio di quattro anni fa a Vienna all'età di settant'anni. Sì perché in occasioni particolari come questa, il tempo utile alle riflessioni si dilata e la memoria può correre liberamente e con più serenità. In questo caso fino a domenica 16 settembre 1979, giorno dell'ultima vittoria... della prima parte della carriera del tre volte campione del mondo austriaco, l'unica in una prova non valida per il Mondiale: il GP Dino Ferrari che segnava il debutto della Formula Uno "moderna" a Imola (c'è anche un ulteriore precedente di... sessant'anni fa!) che per Niki - al volante della Brabham "diversamente" rossa - rappresentò l'ultima apparizione al via di una gara della massima formula prima appunto del temporaneo ritiro: avvenuto all'improvviso solo due settimane più tardi, dopo la prima sessione di prove del GP del Canada.

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Solo sette giorni prima le Rosse avevano fatto doppietta nel Gran Premio d'Italia a Monza e in quella occasione la lealtà di Gilles Villeneuve aveva permesso a Jody Scheckter di tagliare per primo la linea del traguardo, assicurandosi i punti necessari per laurearsi campione del mondo, mettendosi così al riparo dalle residue chances di Jacques Laffite e della Ligier (avversari di inizio stagione) e di quelle di Alan Jones con la Williams... all'epoca in rampa di lancio grazie ai petrodollari sauditi.

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A negare alla Ferrari l'apoteosi e la passerella sul... red carpet di casa fu proprio Niki che con la Rossa aveva vinto il titolo nel 1975 e poi ancora due anni dopo. Su uno schieramento di partenza largamente incompleto rispetto a quello dei GP iridati (poche squadre schieravano due monoposto e piloti titolari, tra queste la Ferrari stessa) Villeneuve ottenne la pole position e Scheckter completò la prima fila. Partito dalla seconda a fianco della Lotus di Carlos Reutemann, Lauda diede vita a un breve ma intenso duello con i ferraristi: il GP si decise appena oltre la boa di metà gara, quando Gilles danneggiò l'alettone l'anteriore toccando la Brabham di Niki alla Tosa e dandogli via libera verso la vittoria davanti a Reutemann e ad un ormai appagato Scheckter che quel giorno imboccò di fatto la breve e ripida fase calante della sua carriera.

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In un certo senso la vittoria di Lauda quarantatré anni fa evocò quella (ancora più lontana nel tempo) di Jim Clark proprio a Imola con la Lotus 25 Climax domenica 21 aprile1963 (sessant'anni fa e un mese fa!), anche allora in una prova non valida per il Mondiale (denominata GP Shell), con tredici sole monoposto schierate sulla griglia di partenza. Nel 1979 furono quindici i piloti al via, undici quelli al traguardo. Per il fuoriclasse scozzese la vittoria imolese rappresentò in un certo senso la ciliegina sulla torta di una stagione coronata dal primo dei suoi due titoli iridati, grazie a un dominio incontrastato: sette vittorie su dieci Gran Premi!

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L'anno dopo Imola avrebbe ospitato il primo e unico GP d'Italia disputato lontano da Monza ma la tappa nell'autodromo in riva al Santerno (fortemente voluta da Enzo Ferrari, approfittando dei dissidi tra Bernie Ecclestone e gli organizzatori brianzoli) avrebbe ospitato dal 1981 al 2006 il Gran Premio di San Marino, per poi rientrare nel giro iridato tre anni fa dopo un'assenza di quattordici anni (e in una inconsueta data autunnale) nel calendario sconvolto dall'emergenza sanitaria. 

Oltre a tornarvi prima come team principal Jaguar e poi come presidente onorario non esecutivo Mercedes, dopo l'assenza del 1982 a causa del boicottaggio delle scuderie inglesi Lauda scese di nuovo in pista a Imola con la McLaren nella... seconda parte della sua carriera, senza però andare oltre due ritiri (1983 e 1984) e un quinto posto nel 1985: pochi mesi prima del secondo e definitivo ritiro dall'attività.

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Le circostanze di questi giorni (quarto anniversario della scomparsa di Niki e cancellazione di Imola 2023) permettevano di stabilire una significativa connessione tra passato e presente, tenendo tra le dita il filo sottile (e rosso) della memoria di cui all'inizio di queste righe. Prima del ritorno al centro della scena delle attuali preoccupazioni, prima che la quotidianità tra le quali si sono insinuate le suggestioni di tempi ormai lontani riprenda come è giusto il sopravvento e prima che anche la Formula Uno ritorni - già tra pochi giorni a Montecarlo - al frastuono della sua straordinaria normalità.

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