Il giovane talento italiano giura fedeltà ai colori della nostra bandiera e spiega la predilezione per le stelle anche prima... della Mercedes
di Stefano Gatti© Getty Images
I numeri del conto alla rovescia verso la maggiore età sono sempre più piccoli, l'attesa è sempre più grande: Andrea Kimi Antonelli compirà diciotto anni domenica 25 agosto, la domenica del Gran Premio d'OIanda. La giovane promessa italiana non sarà in pista a Zandvoort con la Formula 2, che riprende il suo cammino solo il weekend successivo a Monza, dove sicuramente il uso casco tricolore sarà avidamente cercato dagli appassionati nel plotone della categoria cadetta. Sulla pagina web ufficiale della Formula 2 intanto Andrea Kimi ha lungamente raccontato proprio il suo casco, l'elemento distintivo di ogni pilota (nonché l'unico dettaglio visibile della figura, in pista), quasi un prolungamento della personalità di chi lo indossa. In passato molto più di oggi, dentro un tempo che consuma tutta alla velocità della luce e che impone di rinnovarsi continuamente. Ascoltando Andre Kimi però sembra di percepire un attaccamento speciale ai suoi colori, che sono poi quelli della nostra bandiera. E chissà che, oltre a quella speciale che lui dice di voler realizzare per il weekend monzese, Antonelli non ne debba preparare una doppia versione e di applicare alla seconda loghi e sponsor della Williams oppure addirittura della Mercedes per il primo turno di prove libere del Gran Premio d'Italia.
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"Il mio casco ha i colori della bandiera italiana. Questo è davvero importante per me. Rappresento l'Italia, vorrò sempre conservare questi colori e la bandiera italiana nei miei futuri disegni. Poi abbiamo un po' di blu, che è il mio colore preferito. Due anni fa avevo il nero sul davanti, ma poi l'ho cambiato in blu perché lo preferivo. Le stelle hanno fatto parte del design sin dal mio primo casco. Ha un bell'effetto intorno ai bordi. Sotto il sole, ha un mix di colori e ha un bell'effetto. Anche la vernice sotto il sole, le parti blu specialmente, brilla davvero bene. È una vernice speciale che Lucky Design, che lo ha realizzato, ha messo per il casco di quest'anno che lo fa brillare di più sotto il sole.
"Potremmo fare un'edizione speciale per Monza. In realtà volevo farlo per Imola, ma era troppo presto per l'inizio della stagione, ma voglio farne uno per la mia seconda gara di casa a Monza. Negli anni precedenti ho realizzato un casco completamente cromato, ma con lo stesso design. Stiamo pensando di averne anche un altro cromato, il design non cambierà molto ma con qualcosa che rappresenti l'Italia sul casco".
"Devo essere onesto, il design del mio primo casco era abbastanza simile a questo. In realtà, da quel primo casco, ho voluto mantenere un design molto simile, solo che i colori sono cambiati un po'. Ma nel complesso, il casco è stato abbastanza simile. Mi è piaciuto fin dall'inizio e abbiamo cambiato solo alcuni dettagli nel corso degli anni, ma è rimasto abbastanza simile".
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"Quest'anno abbiamo la stella della Mercedes sulla calotta e poi il mio numero di gara. In realtà ho iniziato a metterlo sul mio casco dall'anno scorso, il 12. Sul deflettore invece ho la sigla AKA per Andrea Kimi Antonelli (curiosamente, "aka" è un acronimo che sta per "also known as", l’equivalente anglosassone di "alias, ndr). Quest'anno sul mio casco da asciutto il rivestimento interno è colorato di blu, quello da pioggia l'ho tenuto grigio. Mi piace molto l'aspetto della parte anteriore perché brilla davvero sotto il sole e ha un aspetto davvero fantastico.
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"È sempre stato abbastanza facile da riconoscere, quindi questo è uno dei motivi principali per cui ho deciso di mantenere lo stesso design e magari cambiare leggermente i colori. Quando i miei genitori guardano o altre persone guardano, possono riconoscermi facilmente. Inoltre, il design è piuttosto speciale perché è abbastanza facile da riconoscere, ecco perché sarà lo stesso anche nei miei futuri caschi. Ad essere onesti, le stelle le ho perché mi piacciono lì. Mi piacciono molto le stelle, dai tempi del karting le ho sempre avute e non credo che le toglierò mai perché si adattano abbastanza bene al design.
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"Lucky è stato il primo ad aiutarmi con il design di un casco. In realtà, il primo casco che ho avuto con loro è stato realizzato nel 2015, quindi fin dall'inizio. Hanno sempre fatto parte della mia carriera e mi hanno aiutato molto. Ecco perché ho un ottimo rapporto con loro. La qualità è davvero buona e si sono impegnati molto nel lavoro e lo apprezzo molto. Siamo stati insieme per molto tempo e speriamo di poter andare avanti in futuro. Passando alle monoposto, mi sono trasferito alla Bell. Ci è voluto un po' per adattarsi, ma i caschi mi piacciono molto. Mi sento abbastanza bene.