Dopo quattordici anni ed a quaranta dall'esordio sul circuito intolato a Enzo Ferrari ed a suo figlio Dino, il Mondiale torna a fare tappa in riva al Santerno
di Stefano Gatti
Tra nostalgie rosse e nostalgie gialloverdi Imola si preparare a riaccogliere una tantum il Mondiale di Formula Uno per il tredicesimo appuntamento di una stagione che ha già emesso i suoi verdetti più significativi, praticamente definitivi. Hamilton è pronto ad addentrarsi ancora di più in profondità nella storia della massima formula, la Ferrari al contrario cerca invece la via d'uscita di una stagione di troppio bassi e nessun alto.
Ventisei edizioni del Gran Premio di San Marino, una sola del Gran Premio d'Italia: la prima, nel 1980. Quando Bernie Ecclestone tolse la corsa a Monza (ma solo per quella stagione), portandola a poche decine di chilometri da Maranello. Sono passati quarant'anni ma anche una lunga pausa dall'ultima volta del Mondiale a Imola. Domenica 23 aprile 2006: vittoria di Michael Schumacher davanti a Fernando Alonso. Al quale il ferrarista avrebbe a lungo conteso il titolo iridato (il secondo dello spagnolo pronto a tornare con Renault/Alpine), per poi ritirarsi... per la prima volta. Si trattò dell'85esimo dei 91 successi del tedesco: primato eguagliato da Lewis Hamilton lo scorso 11 ottobre al Nuerburgring e poi definitivamente superato lo scorso fine settimana in Portogallo. Una lunga rincorsa conclusa e già ripartita verso la...tripla cifra che il Re Nero potrebbe raggiungere nel 2021, ma già quest'anno per quanto riguarda invece le pole positions: 97 quelle già in carniere. Cinque le occasioni per riuscirci: fattibile!
Cinque sono anche le occasioni a disposizione della Ferrari per provare a concludere in crescendo una stagione da calma piatta, cercando di gestire l'amaro finale di campagna ferrarista di Sebastian Vettel e di massimizzare la voglia di riscatto di Charles Leclerc per provare ad inseguire Racing Point (126 punti), McLaren (124) e Renault (120) nella caccia al terzo tra i Costruttori. Fattibile? Molto difficile, visto che il Cavallino Rampante di punti ne ha solo 93 e che - appunto - l'apporto di Vettel è stato fin qui esiguo: diciotto punti.
L'imperativo, dalle parti di Maranello, è comunque quello di spolverare in qualche forma ed in qualche misura un passato che - in riva al Santerno - racconta di otto successi nel GP di San Marino: tanti quanti la Williams e due più della McLaren. Sei dei quali (tutti a firma Michael Schumacher) nelle otto edizioni più recenti: dal 1999 al 2006. Tra le quali il successo del 2003, quando Michael ed il fratello Ralf (vincitore a Imola nel due anni prima con la Williams, per una striscia vincente di famiglia dal 1999 ed il 2004...) presero parte al GP poche ore dopo la morte della madre Elisabeth.
Prima dell'epopea ferrarista di Schumacher però la Rossa aveva trionfato a Imola nel 1983 con Patrick Tambay e nel 1982 con Didier Pironi. Un successo, quest'ultimo, passato alla storia per l'episodio del "tradimento" consumato dal francese ai danni di Gilles Villeneuve , Che avrebbe poi trovato la morte due settimane più tardi nelle prove ufficiali del GP del Belgio: l'episodio più oscuro nella storia del GP di San Marino... per i successivi dodici anni. Fino al weekend nero del 1994, segnato dal grave incidente di Rubens Barrichello nelle prove libere del venerdì e poi da quelli mortali di Roland Ratzenberger in quelle ufficiali del sabato e di Ayrton Senna al settimo giro del Gran Premio. Dopo quel 1. maggio di sangue, il Mondiale ha fatto tappa altre dodici volte a Imola. Ma ogni volta è sempre la prima volta. Lo sarà anche quest'anno, in questo anomalo, anzi unico GP dell'Emilia Romagna autunnale.