Il monegasco si toglie un gran peso dalle spalle, per il tre volte campione del mondo un weekend nell'anonimato
di Stefano Gatti© Getty Images
CHARLES LECLERC: VOTO 10 E LODE
Charles allo specchio. Dopo la terza pole position, finalmente la prima vittoria "indoor" o per meglio dire a casa sua. Il voto in doppia cifra (il solo, a questo giro) per come Charles ha sorvolato senza incertezze la concorrenza lungo l'intero fine settimana. La lode invece per la sincerità con la quale si è aperto e scoperto a fine gara, rivelando le sue emozioni dentro il casco e dedicando il successo a papà Hervé e all'amico Jules Bianchi. Montecarlo è molto spesso un episodio isolato all'interno di una stagione che prima e dopo ha altri protagonisti assoluti ma nel caso di Charles la prima coppa monegasca potrebbe averlo sbloccato, regalandogli una consapevolezza nuova, da spalmare su altre piste e in altri posti. Serve però molto collaborazione da parte dei suoi. Magari anche dal suo attuale compagno di squadra. Un piccolo aiuto tra l'altro a Monaco poco ci manca che non glielo fornisse pure il prossimo (compagno di squadra). Anzi sì, visto che sir Lewis nel finale ha sottratto a Verstappen il punto bonus del giro veloce, che ad un certo punto Max si era incaponito a tramandare ai posteri, giusto per lasciare una traccia tangibile della sua presenza nel Montecarlo nel 2024. E se quel punto fosse decisivo a fine anno? Meglio non pensarci.... ancora!
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OSCAR PIASTRI: VOTO 8,5
Ha portato a casa il miglior risultato possibile, nel senso che senza soste ai box (sulle quali puntava fin dal giorno prima) era praticamente impossibile provare a ribaltare in pista il verdetto delle qualifiche. Oscar merita però un applauso sonoro e convinto per quel singolo tentativo - fatto al Portier - di mettere il muso della sua McLaren all'altezza delle ruote posteriori della Ferrari numero sedici. Più che sufficiente per rendersi conto che i rischi connessi al tentativo stesso erano largamente superiori ai benefici. Pù importante guadagnare terreno al compagno di squadra nella classifica generale.
CARLOS SAINZ: VOTO 7,5
Bravo a confermare con il terzo gradino del podio l'identica posizione sullo schieramento di partenza. Anche fortunato (molto!) a poter prendere il secondo via dopo la foratura a pochi secondi dallo spegnimento del primo semaforo. Nonostante i numeri del countdown verso la sua separazione da Maranello si facciano GP dopo GP più piccoli, le motivazioni rosse dello spagnolo non conoscono flessioni e cali di tensione. Tutti i piloti del Mondiale sono professionisti al massimo livello: l'atteggiamento di Carlos è da questo punto di vista paradigmatico.
LANDO NORRIS: VOTO 6
Chiude così così un mese di maggio iniziato con il primo acuto della carriera. Da Miami a Montecarlo (passando per Imola) il trend di Norris è un po' in calando. Certo, il livello rimane altissimo ma Lando a Montecarlo ha sofferto Piastri forse più del lecito, faticando ad entrare nel ritmo e in particolare ad essere all’altezza dell'australiano, in particolare in corrispondenza del fondamentale appuntamento con le qualifiche: decisive per il risultato finale. Forse mai come quest'anno infatti a Montecarlo il GP "vero" si è corso di sabato. E domenica? Beh, una semplice appendice.
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ESTEBAN OCON: VOTO 4
Andare all'attacco sempre e comunque fa parte del dna di Esteban. Fin qui niente di male o di strano. Se però al primo giro vai all'arrembaggio del tuo compagno di squadra nel contesto di una stagione fin qui avarissima di soddisfazioni per il tuo gruppo di lavoro, beh... questo è piuttosto grave e non rimarrà impunito. Forse Ocon ha peccato di presunzione o di autostima, ricordando il suo podio monegasco di un anno fa. Per fortuna a raddrizzare la barca Alpine ci ha pensato un volitivo PIERRE GASLY (VOTO 8,5) che ha condotto in porto una performance impeccabile, regalando il secondo punto iridato al teamn bleu, quattro domeniche dopo quello incasellato dallo stesso Ocon a Miami.
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KEVIN MAGNUSSEN E SERGIO PEREZ: SENZA VOTO
Difficile spostare dal fifty-fifty la quota-responsabilità della carambola del primo via tra Sergio e Kevin: se ne sono lavate le mani perfino i probiviri del Collegio dei Commissari di Gara. "Racing incident" e passiamo oltre. Nessun giudizio di colpevolezza, tantomeno di assoluzione per il messicano di Red Bull e per il danese di Haas. Diciamo che fa parte del gioco: un gioco sempre pericolosissimo, a Montecarlo anche più del solito. Con l'aggravante, per Checo, di trovarsi senza apparente ragione nella bagarre di fondo schieramento con una monoposto che meriterebbe ben altro palcoscenico.
MAX VERSTAPPEN: VOTO 6
Invisibile alle telecamere quasi come quando domina in lungo e in largo. Solo che stavolta si trattava di anonimato vero. Max manda giù con chissà quanta fatica un GP come gli capita raramente di vivere e - tenendo conto della quasi totale assenza di sorpassi quest'anno a Montecarlo - non gli si può certo assegnare una insufficienza. Imbrigliato per tutto il GP in una sfida inconcludente e in buona sostanza perdente con le Frecce d'Argento. D'altra parte aveva messo le mani avanti fin dal primo turno di prove libere., circa la scarsa vena monegasca del suo team. Dopo il pit stop Max ha messo in fila una serie di giri veloci ma il relativo punto bonus a fine gara glielo ha soffiato Hamilton. Quando non gira, non gira. Anche per uno come lui: se ne faccia un ragione. Montreal è là che lo aspetta per provare a riprendersi il centro della scena.