Il sette volte iridato saluterà la Mercedes a fine stagione: "Una delle decisioni più difficili della mia vita, ma sono eccitato dalla nuova sfida"
di Stefano GattiOra è ufficiale: Lewis Hamilton saluterà la Mercedes al termine della stagione 2024 e vestirà il rosso Ferrari a partire dal 2025. Esattamente sette giorni dopo l'annuncio del rinnovo pluriennale del contratto di Charles Leclerc è stato comunicato l'ingaggio di sir Lewis da parte della Scuderia di Maranello, che prenderà il posto di Carlos Sainz, il cui contratto scade al termine del Mondiale che prende il via tra poco più di un mese con il Gran Premio del Bahrain di sabato 2 marzo.
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Non è la prima volta che il nome del sette volte campione del mondo è legato ad una trattativa con la Ferrari: è già successo in passato, quando la corsa del Re Nero verso il settebello iridato (messa quantomeno in pausa dall'irrompere di Max Verstappen) era in pieno svolgimento. D'altra parte, per aggiungere un elemento forse non del tutto secondario, la predilezione di Hamilton per "le" Ferrari (nel senso dei modelli stradali) è arcinota.
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A dare fiato alle indiscrezioni che prendono corpo ora dopo ora è l'assenza a tutt'oggi della conferma di Sainz, la cui scadenza di contratto è come detto la fine del 2024, come lo era per Leclerc prima del rinnovo di giovedì 25 gennaio. Ad ormai solo dodici giorni dal lancio della SF24 (martedì 13 febbraio) il silenzio maranelliano è strano e soprattutto "scomodo". Quasi impensabile o comunque poco opportuno pensare che si arrivi alla prima occasione pubblica del nuovo anno con una situazione pendente di non poco conto. Il recentissimo rinnovo pluriennale fa di Leclerc la vera bandiera del Cavallino Rampante per il presente e il prossimo futuro. Affiancargli un sette volte campione del mondo può essere al tempo stesso una mossa - ulteriormente motivazionale - o un elemento di forte destabilizzazione per un team che - da ormai molti anni, di fatto dalla fine dell'epopea Schumacher - punta su due "cavallini" più o meno sullo stesso piano. Almeno al semaforo di partenza.
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D'altra parte, l'ingaggio di Hamilton rappresenterebbe una scelta di altissimo profilo e di massimo richiamo, soprattutto nello scenario di una Formula Uno (nel senso dell'Organizzatore del Mondiale) che deve a tutti i costi trovare una via d'uscita dallo strapotere Verstappen-Red Bull o quantomeno una possibile alternativa all’insegna di una suspense attualmente limitata.
Intanto, dalla Ferrari hanno fatto sapere che, come di consueto, non commentano quelle che vengono definite "voci".