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FORMULA UNO, FERRARI BILANCIO IN ROSSO

L'ex presidente Ferrari sul difficile avvio della Rossa: "Il problema è nell'organizzazione"

Lewis Hamilton in fuga per il titolo, le Rosse lontane dal podio: Luca di Montezemolo dice la sua sulla crisi Ferrari dopo i primi tre GP iridati

20 Lug 2020 - 23:02

Dal podio di Leclerc nel GP d'Austria all'inconsistente prova in quello d'Ungheria, passando per il pasticcio al via di ... gara-2 a Spielberg. A "La politica nel Pallone, su Rai GR Parlamento, Luca Cordero di Montezemolo individua nell'organizzazione del Cavallino Rampante l'origine dei problemi della Scuderia, con prospettive poco incoraggiati per il prosieguo della stagione e la necessità di voltare subito pagina,

Tempi lunghi per uscire dall'impasse, l'urgenza di scelte coraggiose, il "nodo" Vettel e la necessità di proteggere la crescita di Leclerc. Non si fa pregare per scandagliare a fondo le ragioni del complicato avvio di stagione delle Rosse Luca Cordero di Montezemolo, preesidente Ferrari ai tempi dei titoli iridati di Michael Schumacher.

"Se la macchina non sarà nettamente migliorata, vedo purtroppo ancora peggio l'anno prossimo. L'organizzazione dovrà essere focalizzata sui regolamenti nuovi che saranno rivoluzionari, ci vorrà veramente una squadra forte. Credo che si debba avere il coraggio di dare per persa questa stagione e cercare di fare il meglio per il futuro. Sono dispiaciuto, molto perplesso e preoccupato. Adesso credo sia necessario che i vertici prendano per le corna la situazione, con scelte coraggiose i cui risultati non si vedranno a tempi brevi. La situazione è complicata, nasce da lontano. Il problema di oggi nasce innanzitutto dall'organizzazione. La Ferrari ne ha una diversa rispetto alle altre squadre. Binotto è solo ed ha su di sè troppe responsabilità, e diverse tra di loro. In questi anni, un po' per inesperienza, un po' per ansia di vincere sono stati fatti degli errori".  

"E' sbagliato pensare di poter fare tutto in casa, soprattutto se hai delle aree con delle debolezze. Non sono stupito di quanto abbiamo visto ieri. E sono preoccupato per Silverstone, dove la velocità conta moltissimo, come l'aderenza. Non voglio parlare di rifondazione perché è una parola eccessiva, ma certo questa è un'organizzazione che non va bene per la Formula 1 di oggi. Il problema non sono i piloti, anche se non è facile farli convivere. Il problema è una macchina molto lontana dalla competitività. Non credo che per migliorare bastino un musetto o un alettone. C'è una gara ogni settimana se non ogni quindici giorni, con questa organizzazione vedo difficile sviluppare la macchina o pensare al futuro. Si tratta di un momento molto delicato ma che paga errori che vengono da lontano".

L'annuncio dell'addio di Vettel a fine stagione? Sinceramente non lo avrei fatto, avrei tenuto ancora un po' l'indecisione anche perché la pressione su Leclerc ora è grossa. Non ci dimentichiamo che è giovanissimo, è al secondo anno con Ferrari e non ha vinto ancora niente. E così Vettel ora è meno sensibile agli ordini di squadra. "Un mio ritorno in Ferrari? Ho tante idee, tornerei a Maranello a piedi ieri. Ma possibilita' zero". 

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