L'indagine riguarda il mancato accoglimento della domanda d'ingresso da parte del team guidato dal figlio del campione del mondo 1978
di Stefano Gatti© Getty Images
Liberty Media Corporation ha annunciato di essere attualmente sotto un'indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per aver respinto la richiesta di ingresso nel Mondiale da parte di Andretti Global (sotto le insegne Cadillac) come undicesima squadra. Ad aprire l'indagine nei confronti dell'organizzazione guidata da Michael Andretti (figlio del campione del mondo F1 1978 Mario) è stata nello specifico la Divisione Antitrust del Dipartimento stesso. Nel frattempo Andretti ha comunque avviato i lavori, aprendo la propria base operativa europea Silverstone, forte del semaforo verde ricevuto sul piano sportivo dalla FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile.
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Ad opporsi alla candidatura di quello che sarebbe il secondo team USA (Haas il primo naturalmente) è invece Formula 1, l'Organizzatore del Mondiale (che cura quindi la parte commerciale dei Gran Premi), con la motivazione che l'ingresso di Andretti-Cadillac non apporterebbe ulteriore valore (commerciale appunto) al Campionato del Mondo e il sostegno interessato da parte delle dieci squadre che danno vita al Mondiale, che dovrebbero accettare una distribuzione dei premi allargata a undici destinatari.
Il CEO di Liberty Media Greg Maffei ha annunciato che la sua organizzazione è pronta a collaborare con il DoJ (Department of Justice) ed è fiducioso che la F1 non abbia violato alcuna regolamentazione statunitense.
"Intendiamo collaborare pienamente con l'indagine in corso. Crediamo che la nostra posizione in materia sia stata conforme a tutte le leggi antitrust statunitensi vigenti e abbiamo già dettagliato la nostra decisione nei confronti di Andretti. Non siamo contrari a priori all'idea di un allargamento delle squadre, ma esiste una procedura specifica che richiede l'approvazione della FIA e della F1 e che i criteri di entrambi siano soddisfatti".
Ricordiamo che Liberty Media Corporation è da sette anni proprietaria della Formula Uno e dalla scorsa primavera anche delle quote di maggioranza di Dorna Sports che organizza MotoGP e World Superbike, (un'altra operazione come minimo a rischio di posizione dominante), mentre Formula One Group (CEO è Stefano Domenicali) si occupa degli aspetti organizzativi del Mondiale.