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MAX VERSTAPPEN: VOTO 10
Weekend al limite della perfezione per SuperMax che striglia i suoi al venerdì sulle onde radio, beffa le McLaren nell'infuocato finale delle qualifiche giapponesi e trionfa alla domenica tenendo Norris e Piastri senza particolari ed evidenti affanni fuori dalla danger zone. Impresona? Sì ma attenzione, stiamo pur sempre parlando di un quattro volte campione del mondo che adesso punta al livello-Fangio e non si pone limiti di sorta.
ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 9
Non gli diamo un bel dieci solo perché a Suzuka il massimo dei voti spetta solo a Verstappen, ma il nostro si conferma GP dopo GP, avvicinandosi ancora al livello prestazionale del proprio compagno di squadra GEORGE RUSSELL. A proposito, VOTO 6,5 al pilota inglese che... non si smentisce mai e perde gradualmente smalto lungo il weekend giapponese, oltretutto sbagliando il decisivo time attack in qualifica che - a posteriori - se eseguito correttamente gli avrebbe quasi certamente garantito il via dalla seconda fila e per "diretta conseguenza" il quarto posto al traguardo.
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LANDO NORRIS: VOTO 7
Il tentativo di mandare sotto inchiesta Verstappen per la sua uscita garibaldina dal pit stop è il massimo che Lando riesce ad inventarsi per mettere la freccia sull'olandese. Ne viene fuori il secondo posto con ogni probabilità più frustrante della storia recente della Formula Uno. VOTO 7 anche ad OSCAR PIASTRI che - nel giorno del suo compleanno - non riesce a convincere la cabina di regia papaya a dargli una chance "artificiale" in più, chiedendo a Norris di farsi più in là per lanciare Oscar all'attacco del leader. Autostima giustamente tanta da parte del neoventiquattrenne campione in erba di from Melbourne. Sarebbe cambiato qualcosa? Francamente pensiamo di no.
LEWIS HAMILTON: VOTO 5
Rosso più che mai opaco per il sette volte campione del mondo che sceglie (e con lui il ponte di comando ferrarista) il giorno sbagliato per sparigliare le carte... e le gomme. La magia iniziale è svanita, anche quella della vittoria sprint di Shanghai, ora serve - letteralmente - cambiare passo. Stabilmente dietro a Leclerc per l'intero fine settimana e una sintonia con i suoi uomini al box bisognosa di molto più che del semplice "fine tuning". Ci Sbaglieremo ma - a meno di un miglioramento immediato - ci aspettiamo novità clamorose in proposito a stretto giro di... pista.
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CHARLES LECLERC: VOTO 6,5
Al solito, la mimica facciale fin dalle prime dichiarazioni dopogara la dice lunga sullo stato d'animo del corrucciato monegasco, che a Suzuka ha impostato la rotta al via e poi si è attenuto suo malgrado al piano, portando a casa un quarto posto da metronomo, frustrante quanto e più del podio senza gradino alto di Norris e Piastri.
YUKI TSUNODA: VOTO 5
Dopo aver illuso i suoi connazionali nella prima metà del fine settimana di casa sua, il giapponese al debutto sulla Red Bull ha toppato qualifiche e gara, o meglio è rientrato nei ranghi, come si addice a qualsivoglia compagno di squadra Verstappen. Attediamo smentite (ma temiamo conferme) dai GP di Bahrain e Arabia Saudita.
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ISACK HADJAR: VOTO 8
Unico dei piloti al via dalle prime quattro file della griglia, il rookie franco-algerino targato Racing Bulls perde una posizione nell'ordine d'arrivo, oltretutto a vantaggio del deludente Hamilton di Suzuka. Le note negative finiscono qui, perché Isack mette in pista una prova volitiva e brillante che lo porta a marcare i suoi primi punti iridati. Le cattive notizie non finiscono mai per il suo nuovo compagno d'avventura LIAM LAWSON (VOTO 4), passato dalla padella Red Bull alla brace Racing Bulls: l'incubo continua e il risveglio pare lontano.
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ALPINE: VOTO 4
Weekend a tinte foschi per il team bleu (e rosa), iniziato con il brutto e controverso incidente di JACK DOOHAN (VOTO 5) nel secondo turno delle prove libere e terminato con le due A524 nei quartieri bassi dell'ordine d'arrivo, con l'australiano del tutto inconsistente e PIERRE GASLY (VOTO 5,5) ben fuori dalla zona punti. Il gran finale della scorsa stagione è già dimenticato, Alpine langue sul fondo della classifica Costruttori, unico team ancora a zero punti, dietro pure alla derelitta Sauber.
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OLIVER BEARMAN: VOTO 7,5
Raggiunge la top ten delle qualifiche e si conferma al traguardo, afferrando l'ultimo punto iridato in palio con la Haas-Ferrari. Cosa potrebbe fare se - come il collega rookie ed ex compagno di squadra in F.1 Antonelli - potesse guidare una top car? Beh, lo ha già dimostrato un anno fa all'esordio in F.1 con la Ferrari di Sainz in Arabia Saudita. A proposito, per l'ora della provocazione: non è che la Ferrari ha preso l'inglese "sbagliato?" (Ci perdoni, sir Lewis).
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ALEXANDER ALBON: VOTO 7,5
Una gran bella performance, aggressiva e ricca di sorpassi (reletivamente al trend generale di una gara "piatta") per il pilota inglese che bacchetta a tutto spiano i suoi via radio poi taglia i contatti e si scatena. VOTO 4 ad un irriconoscibile CARLOS SAINZ che - al volante della Williams gemella - ne combina di tutti i colori sia in prova (impeding su Hamilton) che in gara tra un bloccaggio e un lungo. Per non parlare della multa di ventimila euro (francamente esagerata) per essersi presentato in ritardo sulla griglia al momento dell'esecuzione dell'inno nazionale giapponese. A sua discolpa l'ex ferrarista ha addotto un inopportuno problema intestinale. Motivazione accolta e che ha ridotto di un terzo la sanzione orginale da... sessantamila euro!
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