Tiratina d'orecchie del CEO di McLaren Racing ai suoi per l'esito "imperfetto" del movimenato GP d'inghilterra
di Stefano Gatti© Getty Images
"Sia Norris che Piastri avrebbero potuto vincere a Silverstone, ma per vincere in Formula Uno con l'attuale livello bisogna fare tutto alla perfezione. Negli ultimi anni Mercedes e Red Bull hanno vinto molto gare e molti campionati. Adesso noi abbiamo una macchina in grado di lottare per il titolo. Dobbiamo fare in modo che ogni aspetto del nostro lavoro sia 'da Mondiale', come dice il nostro Team Principal Andrea Stella. Lo è stato molte altre volte, ma non questa. Abbiamo imparato una lezione, ora pensiamo al Gran Premio d'Ungheria. L'aspetto positivo è siamo saliti sul podio al termine di una gara emozionante e che abbiamo fatto più punti dei nostri diretti rivali". Zak Brown fa mea culpa per la mancata vittoria della McLaren nel recente Gran Premio d'Inghilterra e rilancia subito la sfida per la prossima tappa del Mondiale il terzo weekend di luglio all'Hungaroring di Budapest. Il CEO staunitense di McLaren Racing vede anche il bicchiere mezzo pieno: alla modo di Max Verstappen tra i piloti, il team papaya non solo ha limitato i danni: con uno score totale di 27 punti, il team papaya ha fatto leggermente meglio di Mercedes (25) e molto meglio di Ferrari (11). Di fatto consolidando il margine di vantaggio su Mercedes (295 punti a 221) e portandosi in scia al Cavallino Rampante che in Inghilterra ha doppiato la boa dei trecento punti (302 per la precisione). La sfida con la Scuderia è destinata ad infiammarsi tra in Ungheria e poi a fine mese a Spa-Francorchamps, ultimo appuntamento del Mondiale prima della pausa estiva.
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Nel suo debrief con la pagina web ufficiale della Formula 1, Brown torna anche sui dettagli operativi di un Gran Premio nel quale gli uomini guidati da Andrea Stella hanno tradito la non perfetta attitudine a correre da leaders, necessaria per fare il salto di qualità decisivo:
"È stata dura, abbiamo commesso degli errori, ma quando sei in testa sei anche il primo a dover prendere le decisioni.Con il pit stop in simultanea la seconda macchina perde circa cinque secondi. In realtà poi Oscar ha perso molto più tempo perché la pista si stava deteriorando, quindi perdere i cinque secondi lì sarebbe stata la chiamata giusta. Però ribadisco che non lo sai mai davvero perché sei la macchina di testa, quindi sarai il primo a scoprirlo. E poi nel finale penso che forse la mescola media sarebbe stata una strategia migliore: noi lo abbiamo visto con Oscar che stava assolutamente volando, come Verstappen con quella hard, mentre la morbida faticava. Con Norris oltretutto abbiamo avuto una sosta lenta e lui è uscito un paio di secondi dietro Lewis. Ci dobbiamo riflettere sopra".
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Bene ma non benissimo insomma, come si dice, per Zak Brown in uscita di un fine settimana che ha visto il cinquantatreenne imprenditore ed ex pilota statunitense (oltre che collezionista di auto da corsa) calarsi nell'abitacolo della McLaren MP416-Mercedes guidata nel Mondiale del 2001 da Mika Hakkinen e David Coulthard (di sua proprietà) nei giri dimostrativi riservati alle monoposto del passato, uno dei tanti eventi collaterali del fine settimana del Gran Premio d'Inghilterra.
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