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VERSO MELBOURNE

Melbourne calling: Tutti i rookie all'assalto del Mondiale, Antonelli è già da podio?

Dal pilota italiano della Mercedes ci si aspetta tutto e subito, curva di apprendimento più "protetta" per i suoi colleghi esordienti

di Stefano Gatti
10 Mar 2025 - 17:40
 © Getty Images

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Tre rookie più due... al Gran Premio (anzi al Gran Ballo, dei debuttanti) di Melbourne. Se per Andrea Kimi Antonelli, Gabriel Bortoleto e Isack Hadjar quella dell'Albert Park di Melbourne rappresenta una prima assoluta infatti, non è che il local boy Jack Dohan e il "cavallino rampante" Oliver Bearman abbiano già esaurito il rodaggio. Il ventiduenne pilota Alpine ha al suo attivo solo l'atto finale della scorsa stagione ad Abu Dhabi al posto del silurato Esteban Ocon che nel Team Haas trova una scomoda pietra di paragone nell'inglese Bearman (vent'anni tra un paio di mesi) che può già... vantare tre partecipazioni nel 2024: nientemeno che sulla Ferrari di Sainz (costretto alla rinuncia dall'appendicite) nel Gran Premio dell'Arabia Saudita sulla Corniche di Jeddah (undicesimo al via, settimo al traguardo!) e poi dopo l'estate con il suo attuale team Haas: causa squalifica per penalità punti patente di Kevin Magnussen a Baku e per indisposizione dello stessso danese a San Paolo del Brasile.

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Ma andiamo con ordine e partiamo dai rookie cento per cento: Antonelli, Bortoleto e Hadjar. Già ad elencarli, un buon "armchair enthusiast" della Formula Uno capisce che si tratta di tre debuttanti molto diversi tra di loro a livello di chances nella stagione del debutto: a favore dell'italiano ovviamente. Tanto che nessuno degli osservatori più attenti e di lungo corso se la sentirebbe di escludere a priori una chance da podio australiano per il diciottenne Kimi, soprattutto pensando all'alto grado di probabilità storica di una classifica a sorpresa nel primo o nei primi GP di una nuova stagione, con le forze in campo ancora in assestamento. Ecco, questo è ciò che chiamiamo pressione e - anche se Antonelli fa mostra di non avvertirne il peso - noi preferiamo non aggiungerne altra. Quindi passiamo oltre, anche perché è facile immaginare che il nostro sarà molto spesso sotto i riflettori, mentre i suoi colleghi rookie o poco più lo saranno molto più raramente o quantomeno in modo episodico.

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A Gabriel Bortoleto e Isack Hadjar, rispettivamente campione in carica della Formula 2 e suo vice, Sauber e Racing Bulls chiedono una stagione di apprendimento progressivo e magari qualche punto mondiale. Impresa alla portata del franco-algerino con il team B della grande famiglia Red Bull, molto più complicata per il brasiliano che - potendo disporre "solo" della Sauber - deve giocoforza puntare tutte le sue carte sulla metamorfosi dello storico team elvetico in Audi nel 2026, attualmente con zero garanzie che il salto in avanti sia automatico o comunque immediato.

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Il ventunenne Gabriel ha pure sulle proprie spalle il carico aggiuntivo della responsabilità di riportare il Brasile in Formula 1 (otto anni dopo l'uscita di scena del connazionale e come lui paulista Felipe Massa) ma al tempo stesso la... carica di un intero Paese (sterminato oltretutto!) alle sue spalle! Quanto al suo collega Hadjar (di soli quattordici giorni più vecchio), pochi dubbi che il sistema Red Bull voglia servirsene (anche) per dare il... benservito all'ormai scomodo Yuki Tsunoda che - dopo la bocciatura dello scorso inverno (gli è stato preferito Liam Lawson per sostituire Sergio Perez al fianco di Max Verstappen), non ha più sbocchi da quelle parti e pare un corpo estraneo alla galassia RB.

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A proposito di Lawson: il ventiduenne neozelandese ha già alle spalle ben undici Gran Premi nel girone di ritorno delle due ultime stagioni: cinque nel 2023 sulla Racing Bulls dell'infortunato Daniel Ricciardo, sei lo scorso anno prendendo tout court il posto del silurato pilota italo-australiano. Sarà il giovane "kiwi" di Hastings la prossima vittima di Verstappen? Non ce ne voglia Liam ma noi propendiamo per il sì e - a proposito di Oceania e dintorni (molto... dintorni) - chiudiamo tornando all'inizio e a Jack Doohan che nella sua Australia deve iniziare a convincere Flavio Briatore a non metterlo da parte alla prima occasione, per riassegnare il suo posto in macchina a Franco Colapinto, ventidue anni a fine maggio e nove GP nella seconda metà della scorsa stagione sulla Williams dopo l'appiedamento di Logan Sargeant. Chissà che non sia proprio il figlio del cinque volte campione del mondo della classe 500 del Motomondiale Mick a sfruttare il fattore-casa per mettere in pista una bella performance e così puntellare il suo sedile.

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