Il Mondiale lascia definitivamente l'Europa per gli ultimi otto Gran Premi dell'anno
di Stefano Gatti© Getty Images
La lunga e dallo scontatissimo esito finale volata overseas per il titolo si apre nel fine settimana a Singapore, dove le speranze di vittoria dei rivali di Max Verstappen e della Red Bull sono - al solito - piuttosto limitate. Quello ricavato sulle strade di Marina Bay e dintorni è un circuito cittadino sul quale il leader del Mondiale non ha mai vinto. Evento rarissimo, che socchiude però a malapena una porticina e Ferrari, Mercedes e magari Aston Martin. Red Bull si è infatti imposta l'anno scorso con il discusso Sergio Perez, ma nello "storico" dei Tori a Singapore c'è anche una remota tripletta firmata Sebastian Vettel dal 2011 al 2013. Quattro successi per Mercedes (uno con Rosberg nel suo anno di grazia 2016, tre con Hamilton che ha trionfato anche con McLaren-Mercedes nel 2009), tre per la Ferrari. La Scuderia di Maranello si è imposta nel 2015 e nel 2019 con Vettel (cinque quindi i successi del tedesco, nessuno come lui sull'asfalto di Singapore) e con Fernando Alonso nel lontano 2010. Lo spagnolo può anche "vantare" (insomma...) il primo posto della controversa edizione 2008 e si candida al tris con tre monoposto diverse.
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Interrompere la serie di quindici successi consecutivi targati RB (iniziata a fine 2022 ad Abu Dhabi, all'indomani della vittoria di Russell con Mercedes in Brasile) sembra quindi una missione illuminata da poche chances di riuscita anche dai potentissimi riflettori di Marina Bay. Strada tutta in salita in particolare per la Ferrari. Si tratta di un dato di fatto: quello di Singapore è un tracciato ad alto carico, laddove Leclerc e Sainz hanno estratto il meglio dalle loro SF-23 su circuiti dalle caratteristiche letteralmente agli antipodi: il monegasco secondo a Spielberg e terzo a Spa-Francorchamps, lo spagnolo terzo recentemente a Monza proprio davanti al compagno di squadra, piazzamento che gli ha permesso di allungare nei suoi confronti anche nella classifica generale: 117 punti a 111.
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Fa eccezione in questo senso la terza presenza 2023 sul podio (e la prima in ordine di apparizione) di Leclerc, che a Baku salì sul gradino più basso del podio alle spalle di Perez (al suo secondo e più "recente" successo dell'anno) e di Verstappen. Difficile riporre eccessive speranze in quell'episodio. Allo stato attuale delle cose, ha forse più senso puntare sul calcolo delle probabilità, sul singolo episodio e... sul brivido dell'imprevisto: materia purtroppo ormai rarissima in Formula Uno e in un Mondiale dal contorno sempre più scintillante ma dalla sostanza ben più monocolore e monotematica.