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VOLATA PER IL TITOLO

Norris e gli alleati di Monza: tanti, maledetti e subito

Zandvoort ha lanciato la candidatura del pilota inglese della McLaren, a Monza il compito di precisarla

di Stefano Gatti
26 Ago 2024 - 11:13
 © Getty Images

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A favore di microfono Lando Norris mostra di non crederci, anzi derubrica al livello di "cavolate" le sue chance di impedire a Max Verstappen di mettere a segno il suo quarto titolo consecutivo e invece permettere al Regno Unito di piazzare un suddito di re Carlo III sul trono del Mondiale per la prima volta dopo... beh, solo quattro anni dopo a sir Lewis Hamilton! L'ormai imminente weekend del Gran Premio d'Italia a Monza sembra però suggerire il contrario o quantomeno far sognare a tutti quanti (tranne diciotto milioni di olandesi, semplificando all'eccesso) un finale di stagione con quel brivido in più che fondamentalmente manca dai veleni del finale di stagione di tre anni fa, quando SuperMax mise fine al regno di Hamilton e della Mercedes: uno scontro che si accese allora proprio nei mesi estivi, tra Silverstone... e Monza.  

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Non fatevi ingannare dall'albo d'oro monzese recente (anzi recentissimo) che racconta di due vittorie consecutive di Verstappen nel 2022 e nel 2023. Il rinnovato Autodromo Nazionale ha infatti visto tre anni fa la clamorosa doppietta McLaren aperta da Daniel Ricciardo e sigillata da Lando Norris. Un exploit clamoroso, largamente propiziato dall'altrettanto eclatante incidente alla Prima Variante tra lo stesso Verstappen e Lewis Hamilton. Sembra insomma che i semi del nuovo corso che sta per affacciarsi nel Mondiale siano stati sparsi proprio in terra brianzola e per la precisione nella ghiaia della Prima Variante stessa.

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E se tre anni fa la McLaren finì per trovarsi al posto giusto nel momento giusto, non ci sono dubbi che Norris e Piastri affrontino la sedicesima tappa stagionale con i favori del pronostico e una doppietta... in fieri. Certo, se ad aprirla fosse Oscar Piastri, si tratterebbe a questo punto di un autogol bello (mica tanto) e buono (altrettanto). 

Per la seconda apparizione del Mondiale nel nostro Paese (anche questo è un fattore da non sottovalutare) ci sono i possibili alleati di Norris. Parliamo però di... relazioni pericolose. Detto di Piastri, occorre sottolineare come la possibilità che Mercedes e Ferrari si inseriscano nella caccia alle posizioni del podiso sia suscettibile di trasformarsi in un'arma a doppio taglio. Il filo (della lama) è sottilissimo. Le power unit Mercedes (montate anche sulle McLaren) si preparano a divorare l'asfalto monzese e - per quanto la Formula Uno sia una scienza esatta - è impensabile che la magia di Monza non lanci le Rosse verso un weekend con i fuochi d'artificio.

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Abbiamo lasciato per ultima una possibile variante impazzita. Non solo quella che i nostri si preparano ad affrontare da venerdì 30 agosto a domenica 1. settembre in fondo al rettilineo dei box. Stiamo parlando invece della possibilità che il nuovo manto d'asfalto si adatti diversamente alle caratteristiche di una monoposto piuttosto che di un'altra, modificando gli attuali equilibri (che in realtà pendono ormai tutti da una parte, con pieno merito della McLaren), magari allargando il campo dei pretendenti alla vittoria.

Si tratta solo di attendere pochi giorni. Ci permettiamo intanto di dubitare che le chances iridate di Norris si riducano alle "cavolate" di cui all'inizio. Con un gioco di psicologia, a ben vedere anche la... serietà con la quale il pilota inglese (solitamente più "easy" e giocoso in occasioni del genere) ha salutato il suo successo nel GP d'Olanda rimanda alla consapevolezza di una missione che è anche una responsabilità nei confronti del suo team, di se stesso ma in fondo anche della storia: quella del Mondiale, si capisce.

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E se Verstappen il quarto titolo può solo perderlo (da Monza ad Abu Dhabi non mancheranno terreni più adatti ad una sfida equilibrata anche a livello tecnico), sembra ormai chiaro che i cicli vincenti della Red Bull sembrano destinati a non spingersi oltre il terzo, massimo il quarto anno: Verstappen oggi, Sebastian Vettel e il suo poker iridato dal 2010 al 2013 prima di migrare alla Ferrari per... Mission Impossibile.

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