Il circuito giapponese è storicamente una specie di cartina al tornasole delle forze in campo
di Stefano Gatti© Getty Images
La minaccia papaya non fa dormire sonni tranquilli neanche a un duro vero come Max Verstappen. Dovrà dare fondo a tutto il suo talento (adesso unito ad una grande esperienza) il quattro volte campione del mondo olandese per prolungare la sua striscia vincente a Suzuka. La sua imbattibilità giapponese dura dal 2022, l'anno nel quale la tappa nipponica del Mondiale ha fatto ritorno da queste parti dopo due cancellazioni-covi consecutive che avevano di fatto azzerato la precedente serie della Mercedes. Sei successi consecutivi dal 2014 al 2019: quattro con Lewis Hamilton, uno a testa per Nico Rosberg (nel suo anno di grazia 2016, l'unico nel quale è riuscito a battere il compagno di squadra Hamilton nellacorsa al titolo) e Valtteri Bottas che sei anni fa "chiuse" l'era Mercedes a Suzuka.
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Al di là della livrea Honda Special Edition della sua RB21, Verstappen (scusate l'ovvietà) spera di non andare in bianco ma dovrà mettercela tutta perché - come detto all'inizio - le McLaren del leader del Mondiale Lando Norris e del suo compagno di squadra Oscar Piastri (vincitori dei primi due GP stagionali a Melbourne e Shanghai) puntano anche in questa occasione a fare un solo boccone della concorrenza Mercedes, Red Bull e Ferrari, citate peraltro in ordine di classifica Costruttori (la Scuderia di Maranello formalmente dietro alla Williams che ha gli stessi punti), alle spalle appunto degli "arancioni".
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Come è ormai noto la Rossa non taglia per prima il traguardo in Giappone da ventuno anni (Michael Schumacher nel 2004).Non resta che puntare sullo straordinario excursus giapponese di sir Lewis che al poker di successi con Mercedes aggiuntge una quinta perla (in realtà la prima) nel lontano 2007 con la McLaren, nella sua rookie season tra l'altro.
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D'altra parte - ed è anche per questo che il pronostico è completamente sbilanciato a favore della McLaren - Suzuka è un circuito tecnico ed impegnativo, che premia più o meno invariabilmente la macchina più veloce e completa. Ne sono la riprova - qui ancora più che altrove - i cicli vincenti del passato: quello della Ferrari nei primi anni del secolo attuale, quello Red Bull dal 2009 al 2013 con Sebastian Vettel (spezzato a metà dalla vittoria one-off Button-McLaren nel 2011) e quelli ancora più recenti pre e post covid (citati sopra) di Mercedes e di nuovo Red Bull ma questa volta con Verstappen.
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Suzuka come prima "bella" tra Norris e Piastri dove le rispettive affermazioni in Australia e Cina. Beh sì, senza però dimenticare che la storia del GP del Giappone e della pista di proprietà Honda "pullula" dei episodi anomali e magari controversi, tra condizioni meteo estreme e sfide infinite come quelle - inevitabilmente si finisce sempre lì - tra Ayrton Senna e Alain Prost a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli ani Novanta... del secolo scorso.