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FORMULA 1

Prova a prendermi: l'uno-due della Rossa illumina le "zone grigie"

La doppietta ferrarista in Texas vista nel contesto di un rush finale via via più teso ma soprttutto caotico

di Stefano Gatti
21 Ott 2024 - 10:54
 © Getty Images

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La seconda doppietta Ferrari in stagione rilancia in extremis le chances rosse nel Mondiale Costruttori e un bis immediato a Mexico City potrebbe "addirittura" candidare Charles Leclerc ad un clamoroso aggancio nei confronti di Lando Norris (attualmente 275 a 297) nella classifica generale. Un conto però è sognare ad occhi aperti, un altro la modalità-miraggio. Ma sarà poi davvero così? Intanto, al di là della convincente doppietta texana (a posizioni invertite tra Leclerc e Sainz rispetto a quella di quasi sette mesi fa a Melbourne), c'è da prendere atto di come la Ferrari abbia piazzato due dei suoi quattro colpi vincenti di questa stagione dopo la pausa estiva (Monza prima di Austin) e proprio in una fase del Mondiale "accesa" da due casi scottanti ma soprattutto irrisolti (l'ala flessibile McLaren a Baku, il T-TRay Red Bull in Texas), a proposito dei quali la FIA ha una volta ancora deciso di non decidere: suggerendo invece che imponendosi, di fatto avallando due violazioni del Regolamento Tecnico. 

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Liberi tutti, viene da dire! Un'azione più tempestiva (e netta) della Federazione avrebbe potuto cambiare il destino delle sfide iridate? È una delle tante falle evidenti di un sistema e di un potere sportivo che è tale solo di facciata, perché punisce impietosamente un "vaffa" pronunciato (dal campione del mondo in carica, un "role model")con superficialità sì ma niente più di questo e poi in buona sostanza grazia violazioni da parte degli uni che costano investimenti milionari agli altri.

La differenza sta tutta qui: una questione di soldi, da qualsiasi prospettiva la si osservi. La doppietta Ferrari di Austin è tutta farina del sacco rosso, ovviamente, ma sa tanto di "monito" a Red Bull e McLaren. Non servirà, perché in Formula 1 si corre e si gioca sempre al limite della "zona grigia" (lo ha ammesso anche Frederic Vasseur venerdì scorso ad Austin). Non farlo significa resta indietro, perdere chances e denaro. Non sono manager e ingegneri a doversi contenere", sono FIA e Formula 1 a dover agire di conseguenza: attivamente e casomai retroattivamente. D'altra parte la Formula 1 è tutta un "prova a prendermi", da sempre: tra i piloti in pista, tra i "geni" della progettazione e quelli (molto meno, e dal compito ingrato) del regolamento.

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