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Il GP long distance sul tracciato diversamente cittadino di Miami avrà una prima fila identica a quella della gara Sprint
di Stefano Gatti© Getty Images
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Non sfugge a Max Verstappen la pole position per il Gran Premio di Miami: un minuto, 27 secondi e 241 per l'olandese che - come per la Sprint - avrà al suo fianco in prima fila Charles Leclerc con la Ferrari. Prima fila "copia e incolla" insomma rispetto alla Sprint terminata nemmeno una manciata di ore prima. Il monegasco chiude a 141 millesimi da SuperMax,, alla settima pole consecutiva. Seconda fila per l'altro ferrarista Carlos Sainz che accusa un ritardo di 214 millesimi dalla Red Bull numero uno ma batte di cinque millesimi la "undici" di Sergio Perez. Terza fila full orange (anzi, papaya) per le due McLaren di Lando Norris (+0.353) e Oscar Piastri (+0.434) e quarta fila pure monocolore, in questo caso l'argento Mercedes: all'interno George Russell (+0.826), all'esterno Lewis Hamilton, separati tra loro da quaranta millesimi di secondo. Un'occasione imperdibile di andare a caccia di punti importantissimi per Haas e VISA Cash App RB è quella che si sono meritati Nico Hulkenberg (+0.905) e Yuki Tsunoda (+0.951) che formano una quinta fila tutta... all'arrembaggio.
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Ci ha provato fino alla fine, Charles Leclerc, a mettere in dubbio la pole di Verstappen: un time attack finale in apnea per il monegasco che non ha lasciato nulla sull'asfalto nel tentativo di fare cambio di casella sulla prima fila con il rivale olandese. Niente da fare: Max ha siglato la pole, rimarcando a più riprese (via radio durante le prove e poi giù dalla Red Bull a favore di microfoni) il comportamento imperfetto della sua monoposto: una sorta di messaggio (neanche tanto cifrato) ai naviganti, nel senso di chi è da tanto tempo costretto ad inseguire. Come dire: non fatevi troppe illusioni. A tentare fin dal via del GP l'attacco al potere ci sarà anche l'altro ferrarista Sainz che alza il livello del suo gioco rispetto alle qualifiche Sprint, con un terzo tempo decisamente migliorativo del quinto sulla griglia Sprint. Graziato dalla Direzione Gara per un più che sospetto impeding ai danni di Russell in fondo al rettilineo di ritorno, il madrileno deve precedere Perez (che gli parte a fianco) allo scatto al semaforo e subito dopo all'uscita di curva uno per dare manforte a Leclerc nel lavoro ai fianchi di Verstappen e nella missione (doppio) podio ferrarista, non necessariamente sui due gradini "di contorno".
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La seconda metà dello schieramento di partenza "muove" dalla sesta fila formata da Lance Stroll con la Aston Martin (best of the rest, nel senso degli esclusi dal Q3)e dal francese Pierre Gasly (sotto inchiesta per un'infrazione in corsia box) con una Alpine quantomeno convalescente rispetto alle prime estremamente deludenti cinque esibizioni stagionali. Il suo connazionale e compagno di squadra Esteban Ocon apre la settima fila, completata da Alexander Albon con la Williams powered by Mercedes.
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Dall'interno dell'ottava fila al via un Fernando Alonso fin qui decisamente sottotono tra le curve di Miami (anche rispetto al compagno di squadra Stroll), affiancato da Valtteri Bottas con la "migliore" delle Strike Sauber. Musi lunghi in nona e penultima fila: stiamo parlando del local boy Logan Sargeant (Williams) e di Daniel Ricciardo che con la VISA Cash App RB incredibilmente non ripete le sue performances del formato Sprint (quarto al via e ugualmente quarto davanti alla bandiera a scacchi). Al via dalla decima e ultima fila il pluripenalizzato (sempre della Sprint di poche ore prima) Kevin Magnussen con la Haas Ferrari e Guanyu Zhou con la seconda Strike Sauber,il cinese come Gasly sotto inchiesta a causa di un'infrazione in corsia box.