È del pilota olandese al volante della Red Bull la pole position del Gran Premio del Bahrain, prima delle ventitré tappe del Mondiale di Formula Uno.
di Stefano GattiImperturbabile al comando, Max Verstappen sigla nelle qualifiche del GP del Bahrain una pole position per la quale il pilota olandese aveva fatto le prove generali nelle tre sessioni di prove libere: 388 i millesimi di vantaggio di Max nei confronti di Lewis Hamilton che completa la prima fila e promette battaglia per il GP. La Ferrari è da seconda fila con Charles Leclerc (quarto tempo dietro a Valtteri Bottas) mentre l'altro pilota della Rossa Carlos Sainz scatterà dal lato esterno della quarta, al fianco dell'ex compagno di squadra Lando Norris.
Tutto come da pronostico nelle qualifiche del GP d'apertura ma, se c'erano pochi dubbi riguardi al nome del pilota in pole e per quello del suo primo sfidante nella gara di domenica sera, la top ten delle prove ufficiali offre un quadro piuttosto interessante e "complesso" per quanto riguarda... la caccia al terzo gradino del podio. Anche se, a dirla tutta, già il ribaltamento di prospettiva - Verstappen nel ruolo di lepre ed il Re Nero in quello di primo (anzi, unico) sfidante per la vittoria - rappresenta una novità rispetto al recentissimo passato, da non sottovalutare in ottica gara. Senza dimenticare - in chiave corsa al titolo - la variabile-Honda: la Casa giapponese è infatti al suo ultimo anno di impegno diretto e nel 2022 la PU Honda sarà gestita autonomamente dalla Red Bull attraverso il proprio neonato reparto Powertrains. Unico brivido per Verstappen un passaggio piuttosto violento su un cordolo nel Q1 con danni al fondo piatto della monoposto che - a fine qualifica - Christian Horner ha stimato nell'ordine del decimo di secondo... perso per strada, insieme ai detriti di carbonio raschiati via dalla "grattugia" del cordolo stesso.
Rispetto al GP del Bahrain 2020 (che poi in questo caso significa solo quattro mesi fa, non un'intera stagione) un netto passo avanti lo fa la Ferrari. Entrambe le SF21 sono approdate alla fase finale delle qualifiche e nel rush finale è stato il "veterano" Leclerc ad emergere, dopo che il neoarrivato Sainz nelle prove libere aveva dato l'impressione di poter stare agevolmente allo stesso livello del monegasco, invece piuttosto discontinuo, forse anche... innervosito dalla scioltezza mostrata dal compagno di squadra nel primo weekend da Gran Premio in tuta rossa. Charles trova comunque la quadratura quando più conta e parcheggia la sua monoposto sulla seconda fila dello schieramento, a fianco della W12 di Valtteri Bottas che - nulla di nuovo sotto i riflettori di Sakhir - con il terzo tempo non va oltre il minimo sindacale per chi guida una Mercedes : "diva" e scontrosa quanto si vuole, ma pur sempre una Mercedes.
Terza fila inedita ed "interessante" con Pierre Gasly che conferma la bontà di base della Alpha Tauri AT02 strappando il quinto tempo, appena davanti a Daniel Ricciardo. Alla sua prima apparizione sulla McLaren-Mercedes, l'australiano batte di 47 (importantissimi) millesimi di secondo il compagno di squadra Lando Norris che - come anticipato - dividerà la fila quattro con l'ex teammate Sainz. Lo spagnolo ha mandato un po' in confusione da un inspiegabile ammutolimento della power unit dopo un passaggio sui cordoli nel Q1, ha smarrito proprio nel momento-chiave dei due giorni di prove lo smalto fin lì messo in mostra, finendo con l'accodarsi proprio alle MCL35 papaya del suo ex team! Forse appunto anche a corto di quell'esperienza che - presente in dosi massicce - permette al suo connazionale (e già rivale nel "cuore" dei tifosi spagnoli) Fernando Alonso di trovare in qualifica il guizzo indispensabile per mettere in quinta fila una Alpine ancora poco incisiva, con la quale Esteban Ocon non era nemmeno riuscito a superare il taglio iniziale del Q3. Per il francese ottava fila a fianco della Williams-Mercedes di George Russell che come al solito ci ha messo molto del suo - riuscendoci - per portare la modesta FW43B fuori dalle "secche" della Q1.
Deludono anche (anzi più di tutti) Sergio Perez e Sebastian Vettel. Il messicano si ferma nel Q2 (ed in sesta fila con l'undicesimo tempo) al volante della Red Bull RB16B con la quale Verstappen ha fin qui dominato il weekend, invertendo la tendenza che (tornando per un momento alle considerazioni iniziali) vuole la Red Bull "storicamente" un passo o due dietro ai diretti rivali ad inizio stagione, per poi raggiungere il top della competitività da metà campionato in avanti. Tornando a Perez, gli fa appunto "buona" compagnia Sebastian Vettel che - malauguratamente per lui in linea con il pessimo trend dell'ultima stagione ferrarista - non supera il Q1, mentre il compagno di Aston Martin Lance Stroll riesce ad issarsi fino alla battaglia finale (decimo tempo) e prenderà così il via dalla penultima linea, a fianco della Williams di Nicholas Latifi e davanti alle due Haas-Ferrari di Mick Schumacher e Nikita Mazepin , quest'ultimo autore di un paio di errori. Il tedesco ed il moscovita sono lì dove la VF21... permette loro di stare, senza troppe possibilità di spingersi oltre (ma separati da otto decimi a favore del figlio di Michael), mentre l'altro rookie 2021 Yuki Tsunoda - autore di una straordinaria terza sessione di libere - sarà il primo pilota nato nel XXIesimo secolo a schierarsi al via di un GP e lo farà dalla settima fila, grazie al tredicesimo tempo, a sandwich tra le due Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen. Curiosità finale: sulla settima fila si schierano appunto il pilota più giovane ed il più anziano del Mondiale al via: ventuno anni il prossimo 11 maggio per il giapponese di Alpha Tauri, quarantuno compiuti lo scorso autunno per Iceman. Più che una fila, un viaggio nel tempo... e nella storia recente della Formula Uno!