Dopo la vittoria di Verstappen in Arabia Saudita sembra rientrare il caso Marko e anche la vicenda della dipendente sospesa dopo le molestie
La Red Bull sfrutta la scia della vittoria in Arabia Saudita e l'arrivo di Oliver Mintzlaff nei box di Jeddah per ricompattare la squadra e cercare le polemiche innescate dall'Hornergate e le successive parole di Helmut Marko e Max Verstappen. Il responsabile di tutte le attività sportive della scuderia austriaca (ma il 51% delle quote sono del thailandese Chalerm Yoovidhya) ha incontrato e rassicurato il consulente: manterrà il suo posto.
Una buona notizia anche per Verstappen che, senza mezzi giri di parole, aveva sottolineato come per lui la presenza di Marko sarebbe stata decisiva nel decidere del proprio futuro, proprio nei giorni in cui si era parlato di lui alla Mercedes per sostituire Lewis Hamilton che andrà alla Ferrari.
E poi sembra arrivata a una conclusione anche la vicenda che aveva coinvolto Horner: che il team manager restasse al suo posto era ormai chiaro, dopo l'appoggio della parte thailandese della Red Bull. Restava aperta la questione della dipendente vittima delle presunte molestie di Horner: recentemente era stata sospesa e sarebbe in uscita dall'azienda con una ricca buonuscita da un milione di euro. Secondo RTL Germania Horner avrebbe pagato 700.000 euro, i restanti 300.000 invece sarebbero stati versati dalla Red Bull.