La procura tedesca di Wuppertal sta indagando due uomini, che hanno affermato di essere in possesso di file compromettenti e pronti alla pubblicazione sulla darknet
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Ci sono un padre e suo figlio dietro all'ultimo tentativo di ricatto nei confronti della famiglia dell'ex campione del mondo di Formula 1, Michael Schumacher, rimasto gravemente ferito in un incidente sugli sci nel 2013. Lo ha riferito la procura tedesca di Wuppertal, che sta indagando sul caso. In precedenza, la procura aveva solo comunicato che stava indagando su "un caso di ricatto a danno di una celebrita'". Il procuratore capo Wolf-Tilman Baumert ha dichiarato ora che sono stati eseguiti diversi mandati di arresto in relazione alle accuse, come riporta Der Spiegel. Secondo l'accusa, due uomini di 53 e 30 anni di Wuppertal, avrebbero cercato di ricattare la famiglia di Schumacher.
I due hanno affermato di essere in possesso di file la cui pubblicazione non sarebbe stata nell'interesse della famiglia. In cambio avrebbero chiesto una somma milionaria, altrimenti i dati sarebbero stati pubblicati sulla darknet. Secondo la Procura, i presunti autori del tentativo di ricatto hanno inviato singoli file alla famiglia Schumacher per sottolineare la gravita' della loro minaccia. La tracciabilità tecnica di questi file ha poi portato a sospettare del padre e di suo figlio. I due principali sospetti sono stati arrestati il 19 giugno scorso nel parcheggio di un supermercato a Gross-Gerau, in Assia, e sono attualmente in custodia. "Se condannati, rischiano una multa o una pena detentiva fino a cinque anni", ha detto il procuratore capo di Wuppertal.
Non è la prima volta che la famiglia Schumacher viene presa di mira dai criminali. Nel 2017, il tribunale distrettuale di Reutlingen ha condannato un 25enne a una pena sospesa di 21 mesi per tentato ricatto. L'uomo aveva chiesto 900.000 euro alla moglie di Schumacher, sotto la minaccia che sarebbe potuto accadere qualcosa ai suoi figli. Il mese scorso, la famiglia di Schumacher ha vinto un'azione legale contro l'editore di una rivista che aveva pubblicato un'intervista generata dall'intelligenza artificiale con l'ex campione di Formula 1.