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LE PAGELLE DEL GP DEL BRASILE

Russell da principino a re del Brasile. Perez subisce ancora, Sainz brilla... di ombra riflessa

Il penultimo appuntamento del Mondiale nella megalopoli paulista combattutissimo in pista e movimentato... alla radio

di Stefano Gatti
14 Nov 2022 - 17:15
 © Getty Images

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GEORGE RUSSELL: VOTO 10

Un fine settimana da sogno, anzi da en plein per George che completa nel GP del Brasile l'opera iniziata nella Sprint della vigilia e firma pure il giro più veloce: il "timbro ad una stagione che lo ha visto salire otto volte sul podio. Ad Interlagos lo spilungone from King's Lynn padroneggia il campo (e il suo compagno di squadra), candidandosi magari a qualcosa di più del titolo di Mister Consistency (diciannove volte al traguardo ed a punti su ventuno gare, diciotto delle quali nella top five).

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SERGIO PEREZ: VOTO 5

Checo incassa ancora: passa metà GP (facendo il doppio della strada degli altri) spostandosi a destra ed a sinistra per difendersi da chiunque, manco si trattasse del placcaggio su Hamilton l'anno scorso ad Abu Dhabi, quando il suo ostruzionismo-limite regalò a Verstappen metà del suo titolo. Ecco, appunto, Checo incassa ancora. Chiude con un "He showed who he really is" via radio che rammenta un ben più storico "Ha mostrato il suo vero visaggio" (questa è per molti ma non per tutti!).

CHARLES LECLERC: VOTO 6,5

Ci prova subito al via, ma il ritardo di Norris nel chiudere la traiettoria dopo un passaggio sul cordolo lo spedisce contro i cartelloni Rolex: quando si dice... il tempismo. Il resto del GP è una rimonta non proprio irresistibile ma ben confezionata, che lo porta dalle parti del suo compagno di squadra nel finale. Tocca ora giocarsela con il già "pagellato" Perez per un secondo posto nel Mondiale che sembra improvvisamente diventato una sfida imprescindibile per archiviare la stagione con un la coscienza a posto. Ma da quando???

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LECLERC E PEREZ "ON THE RADIO": VOTO 4

Il ferrarista supplica i suoi di chiedere a Sainz di farsi da parte, il messicano si aspetta che il Cannibale che gli sta a fianco (sì, magari) in Red Bull rinunci ad un... irrinunciabile sesto posto, le rispettive cabine di regia eseguono timidamente e "serenamente" si rassegnano al verdetto della pista. Per quanto ci riguarda (al netto delle circostanze brasiliane), va bene così. Per lo stesso motivo, cari Charles e Checo, giocatevela ad Abu Dhabi chiudendo i contatti radio dal semaforo alla bandiera, perché tanto Sainz e Verstappen faranno lo stesso, come in Brasile. Oppure no...?

MAX VERSTAPPEN: VOTO 7

Del pasticcio via radio abbiamo già detto e "sentenziato". Una Red Bull relativamente sottotraccia e i danni nel contatto con Hamilton (sulla monoposto, sul cronometro, sull'orgoglio) inceppano inaspettatamente Max che stavolta non si esibisce in una delle sue rimonte irresistibili stile Spa-Francorchamps e deve rassegnarsi ad un GP dal volto "umano". Capita, una o due volte all'anno ma se qualcosa dovesse andare storto a Yas Marina, l'astinenza da podio alto in attesa della prossima primavera renderà il bi-campione intrattabile fin dopo le festività. Se ne faccia una ragione, nel caso.

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LEWIS HAMILTON: VOTO 8,5

Beffato nel suo secondo GP di casa, Luis do Brasil fa buon viso a cattiva sorte, elogiando il compagno di squadra vincitore. Completa la straordinaria doppietta delle Frecce d'Argento e rischia seriamente di chiudere il Mondiale alle spalle dello stesso Russell. Per evitare l'affronto, dovrebbe vincere segnando il giro più veloce ad Abu Dhabi con George a secco di punti: Mission Impossibile, proprio quello che ci vuole per salvare la stagione. Oppure gli basterebbe vincere tout court e proseguire la striscia (vincente, appunto) di tutta la carriera? Con l'età, sia sa, a volte bisogna... accontentarsi!

FELIPE MASSA: VOTO 10

Cosa c'entra? Beh, quattordici anni dopo aver perso "last minute" (anzi, "second") la sfida per titolo iridato proprio a San Paolo e proprio contro di lui, all'ex ferrarista tocca il compito di intervistare Lewis nell'ambito del cerimoniale di fine gara! Un'immagine molto particolare che ricorda sequenze vecchie di quattordici anni come detto. E, come sopra, per molti ma non per tutti. Perché poi un immagine passa e va, ma i ricordi restano e sono molto, molto preziosi.

CARLOS SAINZ: VOTO 7,5

Fateci caso: Carlos brilla (infatti, sette e mezzo) quasi solo quando Leclerc incappa in un fine settimana di scarsa vena. Brilla per così dire di... ombra riflessa e nel finale la sagoma della F1-75 diventa parecchio ingombrante negli specchietti retrovisori dello spagnolo che paga comunque dazio alla visiera incendiaria incastrata nella sua posteriore destra. Rischia seriamente di chiudere il Mondiale sesto (e ultimo) dei piloti delle tre superpotenze. Però ha più del doppio dei punti del suo più "immediato" inseguitore Norris. Ci mancherebbe altro!

FERNANDO ALONSO: VOTO 8

Miglior risultato dell'anno eguagliato (Silverstone, Spa) ma ancora cinque punti da colmare in classifica sul compagno di Alpine ESTEBAN OCON (VOTO: 6). Le piste "old style" - seppur riviste e corrette - permettono sempre allo spagnolo di limitare i danni del tempo che trascorre sotto le ruote. Purtroppo per lui il Mondiale si chiude sul tilkodromo di Yas Marina, dove Fernando ha perso un Mondiale,la sua Ferrari bloccato a tempo indeterminato (anzi, quattordici giri) alle spalle... della Renault di Petrov. Beh, tanto la top ten è già sotto chiave.

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 KEVIN MAGNUSSEN: VOTO 7,5 (MSC)

Tenacia, tempismo e fortuna gli portano in dono la pole position: quella che va nei libri di storia del Mondiale, anche se poi il GP vero per lui scatta dalla quarta fila e si conclude dopo una manciata di curve, incolpevole sparring partner di DANIEL RICCIARDO (VOTO: 3) che pensa bene di compromettere "pronti via" una delle sue ultime esibizioni nel Mondiale e le residue chances McLaren di strappare il quarto posto Costruttori ad Alpine.

LANDO NORRIS: VOTO 5

Compare spesso e volentieri nelle nostre pagelle, solitamente parlando di altri: l'uomo invisibile o giù di lì. Agli acuti in prova fa raramente seguire exploits veri e propri in gara. È il primo del "resto del mondo" nella classifica piloti (la coppia "scoppiata" Ocon-Alonso è ormai fuori gioco) ma - facendo appena meglio di Ricciardo - contribuisce con due solo punti al magrissimo bilancio brasiliano McLaren (14 a 2) nella corsa al quarto posto di cui poco sopra. Ed il ben più "sostanzioso" connazionale Russell ha messo la... Freccia nei suoi confronti. Tieni duro, Lando, prima o poi girerà anche per te!

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